
L’Ufficio nazionale delle foreste, che gestisce in Francia le aree boschive pubbliche, ha azzerato dal 14 ottobre l’uso di pesticidi di sintesi.
Un gruppo di abitanti della regione Rhône-Alpes è riuscito a bloccare il progetto di un immenso villaggio turistico nel cuore della foresta di Chambarans.
Immaginate un immenso villaggio vacanze nel bel mezzo di un’antica foresta. Una città artificiale capace di ospitare 6 mila persone, con giganteschi parchi acquatici coperti e, attorno, circa mille “cottage”, per la cui costruzione si dovranno abbattere circa cento ettari di bosco. È il progetto che la multinazionale turistica Pierre et Vacances vuole realizzare a Roybon, in Francia, (regione Rhône-Alpes, a meno di cento chilometri da Lione), nel cuore della foresta di Chambarans, ricca di zone umide e di specie animali protette.
L’azienda non è nota in Italia, perché non è presente nella penisola, ma rappresenta un colosso del settore: con 50 mila tra appartamenti e case edificati in trecento siti in Europa, ha accolto 7,5 milioni di clienti solo nel biennio 2012-2013. Il progetto di Roybon, che si chiama Center Parcs, si inscrive in questa logica: costruire un immenso parco divertimenti, guadagnando sull’affitto degli alloggi e, sostengono i promotori, “dando lavoro a centinaia di persone” (pochi, malpagati e precari, secondo gli oppositori).
Alla fine di ottobre del 2014 la prefettura dell’Isère (la provincia competente per territorio) ha concesso il proprio via libera al progetto; il comune ha quindi venduto un pezzo della foresta, che è diventata così proprietà privata. E l’azienda non ha perso tempo: in pochi giorni più di ventotto ettari di bosco sono stati abbattuti, nonostante l’opposizione di numerosi abitanti, che si sono organizzati e hanno costituito un’associazione per difendere la natura.
Un gruppo di ragazzi, dalla fine di novembre, occupa una casa abbandonata non lontano dal cantiere: “È la nostra ‘zone à defendre’ (zona da difendere, ndr)”, spiegano. Nel frattempo, con l’aiuto di avvocati ed esperti – e assieme alla Federazione dei pescatori della Drôme (provincia limitrofa) – i cittadini contrari al villaggio vacanze hanno presentato una serie di ricorsi al tribunale amministrativo di Grenoble. Uno di questi, alla fine di dicembre, è stato accolto, e Pierre et Vacances è stata costretta a bloccare le motoseghe.
La popolazione è fiancheggiata dai Verdi francesi, la cui portavoce ha ricordato come il progetto goda anche di “un finanziamento pubblico di circa ottanta milioni di euro. Denaro che avremmo potuto utilizzare per alimentare un turismo locale sostenibile”. Ma la maggior parte del mondo politico è favorevole al Center Parcs. Anche per questo, Pierre et Vacances ha fatto sapere di non volersi arrendere, e di voler ricorrere contro la decisione del tribunale. Intanto, però, Davide ha bloccato Golia.
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