
Sono passati dieci anni dal disastro dell’11 marzo 2011, ma questo capitolo si è tutt’altro che concluso. Viaggiando a Fukushima si percepiscono rinascita e distruzione, a volte separate soltanto da una strada.
Il ministro dell’Ambiente (uscente) si è espresso sulla sorte dell’acqua radioattiva presente nella centrale nucleare di Fukushima. Ma il governo smentisce.
“La sola opzione possibile è quella di sversare l’acqua in mare e di diluirla”. A dichiararlo è stato il ministro dell’Ambiente del Giappone, Yoshiaki Harada, con riferimento alla centrale nucleare di Fukushima e al problema, ancora irrisolto, dell’enorme quantitativo di acqua radioattiva, accumulata sul posto dopo essere stata utilizzata per raffreddare i tre reattori danneggiati l’11 marzo del 2011.
Japan will have to dump radioactive Fukushima water into Pacific, minister says https://t.co/B99afqU24J pic.twitter.com/kNyyJvMVlH
— Reuters Top News (@Reuters) September 10, 2019
Non si tratta in ogni caso di una decisione ufficiale: il ministro ha infatti specificato anche “tutto il governo ne discuterà. Non voglio limitarmi a fornire la mia opinione”. Le dichiarazioni hanno tuttavia provocato scompiglio all’interno del governo di Tokyo. Il portavoce dell’esecutivo, Yoshihide Suga, si è affrettato a definire “idee personali” le indicazioni fornite da Harada. Inoltre, quest’ultimo lascerà a breve il posto di ministro in occasione di un rimpasto voluto dal primo ministro Shinzo Abe.
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