Sono centinaia gli incendi attivi in Canada, favoriti anche dal clima caldo e secco.
Il fumo si è spostato verso gli Stati Uniti, avvolgendo città come New York e Philadelphia.
Circa 110 milioni di americani vivono in zone in cui è stata diramata l’allerta per l’inquinamento.
A guardare le immagini della foschia che avvolge tutto, sembra di vedere Delhi avvolta dallo smog. Aguzzando lo sguardo, però, si distinguono le sagome degli iconici palazzi di New York. Il fumo delle centinaia di incendi attivi in Canada mercoledì 7 giugno ha raggiunto la zona nordorientale degli Stati Uniti, facendo crollare la qualità dell’aria nell’arco di poche ore.
BREAKING: Footage of the George Washington Bridge that connects New Jersey and New York City amid smoke from Canada wildfires.pic.twitter.com/d3FhjdRy6W
— The Spectator Index (@spectatorindex) June 7, 2023
Gli incendi nelle foreste canadesi
Gli incendi divampati in Canada sono centinaia: circa 150 solo nel Quebec, la provincia più colpita, ma se ne segnalano a decine anche tra Alberta, Columbia Britannica e Ontario. Gli Stati Uniti hanno inviato in zona circa seicento vigili del fuoco, più altro personale di supporto. Dall’inizio della primavera sono andati a fuoco oltre 3,8 milioni di ettari, cioè 12 volte la media degli ultimi dieci anni per questo periodo dell’anno. Gli esperti ritengono plausibile che quella del 2023 diventi la peggiore stagione canadese degli incendi mai registrata.
4/ Donc, si la température/climat change, ça devrait avoir un impact sur les feux, ce qui est assez évident. Par exemple, pour chaque degré d'augmentation des températures en forêt boréale, la taille des feux triple@CHOIRadioXpic.twitter.com/baMqUumPDU
“In questa parte del mondo gli incendi in genere sono innescati sia dai fulmini che dalla negligenza umana, in misura circa eguale. Tuttavia, la rapidità con cui gli incendi si diffondono è proporzionale a quanto è caldo e secco l’ambiente circostante”, spiega su Facebook il ricercatore forestale Giorgio Vacchiano. Le zone di alta pressione, che creano queste condizioni meteo ideali per il propagarsi delle fiamme, diventano più probabili per via del riscaldamento globale. A partire dal 1947, la temperatura media in Canada è aumentata di 1,7 gradi centigradi. I valori più elevati sono nell’ovest e nel nord del paese, mentre il Quebec si scalda soprattutto d’estate.
Le città statunitensi avvolte nel fumo degli incendi
Nella giornata di mercoledì 7 giugno, il fumo degli incendi si è spostato verso gli Stati Uniti, avvolgendo diverse città in una fitta nebbia. Circa 110 milioni di americani vivono in zone in cui è stata diramata l’allerta per l’inquinamento.
A Philadelphia è stato dichiarato il codice rosso, cioè il rischio di problemi per la salute per le categorie più fragili. La società svizzera IQair fa sapere che l’indice che monitora la qualità dell’aria ha superato i 340 punti: è ritenuto “buono” soltanto se resta entro i 50. A partire da 100, iniziano a esserci rischi per le persone più vulnerabili.
UPDATE: Today, June 7, 2023, has been declared a CODE RED (unhealthy) Particles Action Day in Philadelphia.
— Philadelphia Public Health (@PHLPublicHealth) June 7, 2023
Sempre IQair sostiene che le concentrazioni di PM2,5 a New York superino di oltre venti volte quelle raccomandate dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il PM2,5 è il particolato atmosferico talmente sottile da penetrare nei polmoni e nei bronchi secondari, passando dunque alla circolazione sanguigna. Le persone sono tornate a indossare le mascherine, alcune scuole sono rimaste chiuse, decine di voli aerei hanno subito ritardi e cancellazioni. Stando ad alcuni modelli, nella giornata di giovedì 8 giugno l’inquinamento dovrebbe spostarsi a ovest, coinvolgendo città come Pittsburgh.
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