Si inizia da piccoli. Si inizia da piccoli a seminare e a coltivare i valori che sono indispensabili per vivere nel rispetto del pianeta Terra. In quello che chiamiamo sviluppo sostenibile, questi valori si palesano quando si riescono a tradurre in una crescita economica conciliabile con le istanze Esg, i fattori ambientali, sociali e di governance. In un mondo sempre più veloce, fare la scelta giusta è una grossa responsabilità. Amundi, primo asset manager europeo tra i primi dieci operatori a livello mondiale, offre una bussola: le soluzioni Esg Improvers, pensate per orientare le scelte dell’investitore nel panorama sempre più affollato e articolato degli investimenti responsabili.
Quali sono le aziende Esg Improvers
Le Esg improvers sono aziende che già oggi hanno fondamenta solide ma che vanno indirizzate e supportate per diventare protagoniste di una crescita compatibile con il rispetto del Pianeta e delle persone. Il valore per gli investitori è proprio in questo margine di miglioramento, ma coltivare il trend responsabile richiede fiducia e tempipiù prolungati.
The "Improvers" idea💡has become a product range of "Amundi ESG Improvers" 🌱.
ESG Improvers are tomorrow’s ESG Winners. They offer improved risk adjusted return and ESG impact.
Per tirare fuori questo potenziale, Amundi adotta un approccio olistico. Il percorso prevede innanzitutto di individuare i driver Esg più rilevanti per la singola azienda; l’impronta di CO2, per esempio, ha un certo peso per un operatore di telecomunicazioni e un altro (ben più rilevante) per una compagnia energetica. Bisogna inoltre comprendere l’impatto finanziario di questi driver e di prevederne l’evoluzione futura, guardando a quelli che Amundi definisce momentum Esg e che rappresentano un ulteriore miglioramento dei rendimenti potenziali e corretti per il rischio.
L’itinerario disegnato dalla società di gestione risparmio risponde ai cambiamenti del mercato finanziario, che lo scorso anno ha rivelato un deflusso significativo dei fondi azionari non responsabili. “L’attuale crisi del Covid-19 e le conseguenti turbolenze dei mercati hanno confermato una tendenza preesistente negli investimenti azionari: la crescente rilevanza dell’integrazione dei criteri Esg e della sostenibilità nelle decisioni di investimento”, spiegano nel documento Blue paper – Nuove frontiere EsgKasper Elmgreen, Head of Equities, e Piergaetano Iaccarino, Head of Equities solutions di Amundi.
“Riteniamo che l’Europa svolgerà un ruolo cruciale nel trend degli investimenti Esg, in quanto ospita la maggior parte dei leader Esg globali e vanta il quadro Esg più avanzato a livello globale, sia a causa delle pressioni derivanti dai requisiti normativi sia per la promozione di tali tematiche da parte della comunità degli azionisti”, rimarcano Elmgreen e Iaccarino. Tuttavia, aggiungono, “c’è ancora un’enorme dispersione dei punteggi Esg tra i vari settori e paesi che offre opportunità di miglioramento per i manager attivi alla ricerca di società in grado di trarre i maggiori benefici da questo trend”.
Una ripresa responsabile dopo la pandemia
Il percorso di ripresa dalla pandemia contempla una maggior attenzione da parte delle imprese alla componente umana e al pilastro della governance. L’attenzione alla salute dei dipendenti inciderà sempre di più sull’impronta Esg. La scelta di produzione energetica da fonti rinnovabili sarà premiata nel lungo termine sui mercati finanziari. A testimonianza che i singoli valori per una crescita sostenibile siano determinanti nel costruire un futuro più responsabile per tutti.
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite competizione e corsa alle performance colpiscono la salute mentale dei lavoratori, moltiplicano i casi di burn-out.
L’agrivoltaico permette la coesistenza di agricoltura ed energia solare. Un segmento che potrebbe rappresentare la frontiera della produzione energetica, come dimostra l’esempio di Caviro.
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L’ultimo bilancio di sostenibilità di Gruppo CAP, Sorgente di connessioni, ricorda l’importanza di fare rete per rendere concreta la transizione ecologica.
Il G20 Finanze in Brasile si è chiuso con un primo passo verso l’imposizione di tasse per i super ricchi. Soddisfatta l’organizzazione umanitaria Oxfam.