Cosa è successo nei presidi per Gaza davanti alle sedi della Rai

Ci sono stati diversi presidi sotto le sedi Rai dopo i messaggi pro-Israele della sua dirigenza. A Napoli e Torino la polizia ha caricato i manifestanti.

  • Durante Domenica In la presentatrice Mara Venier ha letto un comunicato di solidarietà a Israele firmato dai vertici Rai.
  • In diverse città italiane sono stati organizzati presidi per protestare contro la presa di posizione della tv di Stato italiana.
  • A Napoli e Torino ci sono stati diversi feriti tra i manifestanti dopo le cariche delle forze dell’ordine.

In diverse città italiane si è alzata la protesta contro la Rai, in solidarietà con la Palestina. Nella giornata del 13 febbraio ci sono stati presidi a Torino e Napoli, che si sono conclusi con manganellate delle forze dell’ordine sui manifestanti e diversi feriti. Altri presidi sono in programma a Milano, Roma e in altre città.

La protesta nasce a seguito del Festival di Sanremo, dove artisti come Ghali e Dargen D’Amico hanno lanciato messaggi per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Posizioni da cui ha preso le distanze la dirigenza della Rai, con un comunicato in letto dalla presentatrice Mara Venier in cui si esprime “solidarietà a Israele”.

Cosa è successo a Sanremo

Durante il Festival di Sanremo sono stati lanciati messaggi spontanei e non organizzati per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo hanno fatto Ghali e Dargen D’Amico al termine delle loro esibizioni, ma è successo anche in modo meno visibile durante l’esibizione in duetto di Skin, che ha indossato una kefiah, o nel collegamento dalla Costa Crociere, dove alcuni ragazzi hanno esposto cartelli per il cessate il fuoco e bandiere della Palestina che dopo pochi secondi sono sparite.

Domenica 11 febbraio su Rai1 è andata in scena la solita puntata di Domenica In del dopo festival, dove gli artisti in gara a Sanremo hanno calcato nuovamente il palco. In trasmissione erano presenti alcuni giornalisti che hanno rivolto domande agli artisti e quando è stato il turno di Ghali e Dargen D’amico si è tornati a parlare di temi sociali, come il conflitto nella Striscia di Gaza e le migrazioni. Mentre D’amico sottolineava il valore aggiunto per l’Italia delle migrazioni, la presentatrice Mara Venier lo ha interrotto dicendo che non era il luogo per affrontare temi così delicati. Successivamente, quando Ghali già aveva lanciato nuovi messaggi di solidarietà al popolo palestinese e risposto all’ambasciatore israeliano a Roma, la Venier ha letto un comunicato firmato dall’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio

“La mia solidarietà al popolo di Israele e alla comunità ebraica è sentita e convinta”, ha letto Venier, aggiungendo che si tratta di una posizione “che condividiamo tutti”. Nessun accenno invece alla situazione del popolo palestinese di Gaza, il cui bilancio dall’inizio dell’offensiva israeliana parla di 28mila morti, di cui il 40 per cento circa bambini.

I presidi contro la Rai

La presa di posizione dei vertici Rai e della presentatrice Mara Venier a favore di Israele, che ha preteso di parlare a nome di tutti, così come il modo in cui si è cercato di silenziare i discorsi di Ghali e Dargen D’Amico, hanno suscitato profonda indignazione nei confronti della televisione di Stato. E sotto le sedi Rai delle principali città italiane sono stati organizzati diversi presidi.

Il primo è andato in scena a Napoli nella mattinata del 13 febbraio. I manifestanti hanno letto discorsi e cantato cori in solidarietà con il popolo di Gaza e quando hanno cercato di attaccare uno striscione sui cancelli della sede della Rai sono stati caricati dalla polizia.

Le immagini hanno mostrato ragazzi con il volto insanguinato e il bilancio finale è stato di una decina di feriti tra manifestanti e forze dell’ordine. Al presidio era presente anche l’ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che ha duramente accusato l’atteggiamento delle forze dell’ordine.

Nel tardo pomeriggio un altro presidio si è tenuto davanti alla sede Rai di Torino. I manifestanti, diverse centinaia, hanno letto discorsi, intonato cori e lanciato slogan in solidarietà al popolo palestinese. Il comunicato dei vertici Rai è stato definito “vergognoso” e sintomo di una “paurosa mancanza di libertà d’espressione”. La situazione era pressoché tranquilla ma anche qui le forze dell’ordine hanno caricato i manifestanti in più di un’occasione, dopo il lancio di alcune uova e la partenza di un corteo non organizzato. Ci sono stati alcuni feriti tra i manifestanti e le forze dell’ordine e una cinquantina di manifestanti sono stati identificati. 

Per il 14 febbraio sono in programma nuovi presidi, come quello davanti alla sede della Rai di Milano, in Corso Sempione. La protesta in viale Mazzini a Roma è invece in programma per sabato 17 febbraio.

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