
L’organizzazione conservazionista ha intercettato la flotta baleniera giapponese nel santuario delle balene nell’Oceano Antartico, area in cui è vietata la caccia ai cetacei.
Lasciando l’Iwc, il Giappone non potrà più nascondere le attività illegali di caccia commerciale alle balene sotto la maschera della ricerca scientifica. E l’intero emisfero australe sarà libero dai cacciatori di balene per la prima volta nella storia. L’editoriale del fondatore di Sea Shepherd.
Non mi è molto chiaro perché così tanti conservazionisti difensori delle balene siano turbati dall’annuncio dell’imminente uscita del Giappone dall’Iwc (la Commissione baleniera internazionale, ndr.).
Dopo sedici anni di azioni contro il Giappone nel Santuario dei Cetacei dell’oceano Antartico questo mi sembra uno sviluppo molto positivo. Significa che la guerra per le balene nell’oceano del sud è finita e noi e le balene abbiamo vinto.
Il fatto che il Giappone uscirà dall’Iwc permetterà alla commissione di votare e approvare l’istituzione del Santuario dei cetacei dell’Atlantico del sud. Questo significa che l’intero emisfero australe sarà libero dai cacciatori di balene per la prima volta nella storia.
Si tratta di un risultato notevole e meraviglioso. Questa decisione implica che il Giappone non potrà più nascondere le proprie attività illegali di caccia commerciale alle balene sotto la maschera della ricerca scientifica. Non hanno mai smesso di cacciare balene per scopi commerciali.
Il Giappone ora entrerà a far parte, con la Norvegia, l’Islanda e la Danimarca, delle ultime nazioni baleniere sul Pianeta e la caccia commerciale alle balene continua ad essere illegale. Senza la maschera della “ricerca” sarà più facile contrastare i giapponesi. Il Giappone ha continuato ad uccidere balene all’interno delle proprie acque territoriali per decenni. Nulla è cambiato. Non stanno riprendendo la caccia alla balena perché in realtà nel Pacifico nord-occidentale non hanno mai smesso di cacciare balene. In altre parole i giapponesi, così come i norvegesi, i danesi e gli islandesi, sono stati riportati alle proprie coste. I cacciatori di balene del mondo sono in ritirata.
Perché il Giappone sta agendo in questo modo? Per 5 motivi principali: la pressione diplomatica internazionale sempre più aggressiva, crescenti costi di sicurezza per evitare l’intervento di Sea Shepherd, crescenti costi operativi con la necessità di dismettere la Nisshin Maru e di sostituirla con una nuova nave fabbrica, riduzione del mercato della carne di balena in Giappone, presa di coscienza che l’Iwc che non autorizzerà mai il ritorno della baleneria commerciale nell’oceano Antartico.
Il Giappone ha deciso di fare ciò che Islanda e Norvegia hanno fatto dal 1987 e cioè di limitare l’uccisione delle balene all’interno delle proprie acque territoriali. La caccia commerciale continua ma senza il pretesto della ricerca scientifica il nostro compito di continuare a contrastare la baleneria in tutto il mondo diventa più facile perché ora non ci saranno più pretese di legalità. Qualsiasi attività di baleneria commerciale compiuto da chiunque in qualsiasi luogo del mondo è considerato illegale dal 1987.
Sea Shepherd continuerà a contrastare la caccia illegale con una varietà di strategie e tattiche. Ma oggi stiamo celebrando una grande vittoria per le balene. Il Santuario dei Cetacei dell’Oceano del Sud sarà presto al sicuro e gli arpioni verranno fermati. Presto avremo un Santuario dei Cetacei dell’Atlantico del Sud.
Non serve lamentarsi di qualcosa che non è cambiato. Invece abbiamo bisogno di celebrare ciò che c’è di positivo. Metà di questo Pianeta sarà al sicuro dagli arpioni. Tutte le tradizionali nazioni baleniere dell’emisfero australe hanno posto fine alle loro attività di baleneria, incluse Australia, Perù, Cile e Sudafrica. Il Giappone era l’ultima nazione che massacrava le balene nell’emisfero australe. Questa decisione del Giappone è accolta positivamente da Sea Shepherd. Grazie Giappone, ma tieni a mente che la lotta continua.
Sea Shepherd è intervenuta contro la baleneria illegale nel Santuario dei Cetacei dell’Oceano del Sud in modo continuativo dal 2005 al 2017. Sea Shepherd ha inviato oltre un migliaio di volontari a bordo di svariate navi e ha salvato dagli arpioni oltre seimila balene. Ma soprattutto Sea Shepherd ha causato un consistente aumento dei costi operativi e per la sicurezza giapponesi oltre a rendere noto al mondo intero, incluso il popolo giapponese, le attività illegali del Giappone nell’Oceano del Sud.
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L’organizzazione conservazionista ha intercettato la flotta baleniera giapponese nel santuario delle balene nell’Oceano Antartico, area in cui è vietata la caccia ai cetacei.
Due navi di Sea Shepherd si stanno dirigendo verso l’Oceano del Sud per intercettare la flotta baleniera giapponese e fermare il massacro dei cetacei.
La Commissione internazionale per la caccia alle balene ha diffuso i dati relativi al 2013. Il Giappone non è il paese che ha ucciso più cetacei.
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