La presidente della Commissione europea ha annunciato i nomi dei commissari per il mandato 2024-2029. Ora serve l’approvazione del Parlamento europeo.
Giappone, piogge torrenziali: 218 morti
Quattro giorni di precipitazioni eccezionali hanno messo in ginocchio alcune regioni occidentali del Giappone. Almeno 179 le vittime.
15 luglio – Le inondazioni hanno provocato alla fine 218 morti.
11 luglio – Il bilancio quasi definitivo della drammatica ondata di piogge che si è abbattuta sul Giappone è di 179 morti. Ma non ci sono ancora notizie di almeno nove persone. Si tratta della più grave catastrofe dovuta ad un fenomeno meteorologico mai registrata sull’arcipelago dal 1982.
10 luglio – L’ultimo bollettino ufficiale in arrivo dal Giappone indica 141 morti e ancora dieci persone delle quali si sono perse le tracce.
Ore 17:15 – Le autorità giapponesi hanno reso noto un nuovo bilancio provvisorio: le vittime accertate sono 124. Altre due persone sono state rintracciate e “non danno segni apparenti di vita”. I dispersi sono ancora una sessantina.
Aggiornamento 9 luglio ore 9:50 – Secondo l’ultimo bilancio ufficiale – ma ancora provvisorio – fornito dalle autorità del Giappone, il numero di vittime causato da piogge e inondazioni ha ormai raggiunto quota 112. Altre tre persone versano in condizioni critiche, mentre i dispersi sono ancora 78. La prefettura di Hiroshima risulta la più colpita, con 44 decessi.
Un’ondata di piogge eccezionali si è abbattuta tra giovedì 5 e domenica 8 luglio su alcune regioni occidentali del Giappone. Le precipitazioni sono state letteralmente torrenziali, tanto da provocare inondazioni, smottamenti, frane e la morte di almeno 57 persone, secondo l’ultimo bilancio provvisorio diramato dalle autorità nipponiche.
Il numero di vittime potrebbe tuttavia essere ben più ampio: l’emittente di stato Nhk ha infatti parlato di almeno 81 morti e 57 dispersi. Intanto, il governo ha disposto l’evacuazione di più di due milioni di persone, ma non tutti sono riusciti a rispettare l’ordine, poiché in molti casi è risultato impossibile abbandonare le case. “È una corsa contro il tempo”, ha ammesso il primo ministro Shinzo Abe nel corso di una riunione d’emergenza con i ministri a Tokyo.
Anche i soccorritori inviati dal governo del Giappone in difficoltà
Le regioni più colpite sono quelle di Ehime, Hiroshima, Kyoto, Kochi, Gifu e Okayama. Le piogge hanno provocato piene straordinarie dei fiumi, isolato numerose località e intrappolato parte della popolazione. Circa 48mila tra pompieri, agenti di polizia e militari sono stati inviati sul posto, ma secondo quanto riferito dai media si sono trovati di fronte a condizioni estremamente complesse. Le immagini televisive mostrano persone sui tetti delle case che sventolano lenzuoli per cercare di essere individuati dai soccorritori.
L’agenzia meteorologica del Giappone ha diramato un’allerta massima in tutta l’area e previsto danni materiali enormi. Migliaia di abitazioni sono state in effetti sommerse e alcune decine abbattute dalla forza della corrente.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Matteo Salvini è sotto processo per aver chiuso i porti, nel 2019, alla nave di Open Arms. La procura chiede sei anni di carcere.
Baku ha rifiutato di firmare il documento basato su articoli già concordati da ambo le parti. Secondo l’Azerbaigian, l’Armenia avrebbe rimosso diversi punti chiave.
La siccità ha messo in crisi il trasporto fluviale in Brasile e il presidente Lula ha deciso di completare una vecchia autostrada in disuso nella foresta amazzonica. Insorgono gli ambientalisti.
Il bilancio del raid israeliano nel campo profughi di Nuseirat è di almeno 18 morti. Dal 7 ottobre uccisi almeno 220 operatori dell’Unrwa.
La fuga in Spagna di Edmundo González Urrutia, rivale politico di Maduro alle ultime elezioni, ha esteso oltreconfine una crisi politica di lunga data, aggravatasi con le elezioni di metà luglio.
Nel primo, secondo molti decisivo, dibattito in vista delle presidenziali, Kamala Harris ha convinto. Secondo la testata americana Cnn il 63 per cento degli spettatori ha preferito la candidata democratica.
Le proteste antigovernative in Israele, l’attentato in Cisgiordania, i raid israeliani in Siria. Il Medio Oriente è una polveriera.
La sovrana Nga Wai succede al padre morto nei giorni scorsi. Il suo è un ruolo non ufficiale: il re della Nuova Zelanda resta il britannico Carlo III.