Maturità 2017, la poesia di Giorgio Caproni è un’ode alla natura

Versicoli quasi ecologici è la poesia di Giorgio Caproni che è stata scelta come prova di analisi del testo durante gli esami di maturità 2017. La lirica è allo stesso tempo un’ode alla natura e un monito all’uomo. L’autore, infatti, invita l’umanità a proteggere gli animali (dalla libellula al misterioso galagone) e l’ambiente (il mare, il vento)

Versicoli quasi ecologici è la poesia di Giorgio Caproni che è stata scelta come prova di analisi del testo durante gli esami di maturità 2017. La lirica è allo stesso tempo un’ode alla natura e un monito all’uomo. L’autore, infatti, invita l’umanità a proteggere gli animali (dalla libellula al misterioso galagone) e l’ambiente (il mare, il vento) perché, sostanzialmente, l’uomo è natura, e condanna chi trae profitto dalla sua distruzione. Nel lodare la bellezza della natura Caproni spiega come l’amore finisce dove termina questa, e arriva ad affermare che senza la mano distruttrice dell’uomo la natura tornerebbe a essere bella.

Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: “Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra”.

Giorgio Caproni, dalla raccolta Res Amissa, pubblicata postuma nel 1991

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Tra paesaggio, natura e poesia: i parchi letterari italiani

Valorizzare il prezioso legame che intercorre tra la produzione letteraria di alcuni dei principali autori italiani e le bellezze paesaggistiche che costituirono la fonte di ispirazione, il luogo di ambientazione o almeno il contesto concomitante alla creazione delle loro opere: tale appare, in sintesi, il principio fondante da cui hanno tratto origine i cosiddetti parchi