
Preservare i fiumi e la loro biodiversità lungo i confini tra Russia, Cina e Mongolia. È questo l’obiettivo del water defender russo Eugene Simonov.
L’edizione di quest’anno è dedicata all’importanza di ridurre e riutilizzare le acque reflue, per migliorare la salute umana e ambientale.
L’acqua è sinonimo di vita. Da essa ha avuto origine la vita sul nostro pianeta e senza di essa cesserebbe di esistere. Il nostro corpo è composto per due terzi da acqua, come la Terra. L’acqua è il filo conduttore dell’esistenza umana, partendo da quei pesci strisciati fuori dal brodo primordiale per avventurarsi sulla terraferma, passando per tutte le civiltà sorte vicino alle coste o lungo i fiumi.
Il 22 marzo si celebra simbolicamente questo indispensabile elemento, si festeggia infatti la Giornata mondiale dell’acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1993 per evidenziare l’importanza dell’acqua e la necessità di preservarla e renderla accessibile a tutti. Sono infatti circa 750 milioni, secondo l’Unicef, le persone nel mondo che non hanno accesso all’acqua potabile, mentre noi l’abbiamo perfino nel gabinetto.
L’acqua è essenziale per sopravvivere e per proteggere la propria salute, un terzo della popolazione mondiale non ha accesso a servizi igienici adeguati, ma è anche di vitale importanza per la creazione di posti di lavoro e per sostenere lo sviluppo economico, sociale e umano. L’edizione del 2017 è dedicata alle acque reflue, evidenziando l’importanza della corretta gestione delle acque reflue sia per la salute umana che dell’ambiente, in particolare degli ecosistemi marini. L’obiettivo dell’Onu è di “migliorare entro il 2030 la qualità dell’acqua eliminando le discariche, riducendo l’inquinamento e il rilascio di prodotti chimici e di scorie pericolose, dimezzando la quantità di acque reflue non trattate e aumentando considerevolmente in tutto il mondo il riciclaggio e il reimpiego sicuro”.
In occasione della giornata, che mira ad evidenziare la necessità di un consumo responsabile delle risorse idriche sia a livello personale che globale, sono previste numerose iniziative organizzate in tutto il mondo. Green Cross Italia, ong ambientalista per lo sviluppo sostenibile, lancia la quinta edizione della campagna Salva la goccia e chiede a scuole, insegnanti, studenti, famiglie e singoli cittadini di contribuire al risparmio idrico. “La partecipazione non richiede atti straordinari ma semplici gesti di razionalizzazione dei consumi dell’acqua, che consentono di sperimentare in prima persona le buone pratiche di riduzione degli sprechi”, si legge nel comunicato di Green Cross. Le scuole che parteciperanno alla campagna Salva la goccia 2017 riceveranno un diploma e potranno entrare a far parte del Green school network di Green Cross Italia. La riduzione dei consumi domestici può avere benefici sorprendenti, consente di lasciare più acqua in fiumi e falde, produrre meno inquinamento idrico e consumare meno energia.
Per l’edizione 2017 della campagna Salva la goccia Green Cross ha scelto come testimonial due campioni olimpici della canoa, Josefa Idem e Antonio Rossi. “È fondamentale stimolare il dibattito su argomenti di rilievo come la tutela delle risorse idriche – ha affermato Josefa Idem – perché si contribuisce a diffondere una cultura del rispetto e a promuovere comportamenti virtuosi nella società”. L’abbiamo troppo spesso data per scontata, ma l’acqua non è una risorsa infinita. Ad essa sono legati il clima, l’agricoltura, la salute e la vita stessa del pianeta. Gli hashtag di riferimento sui social network sono #WaterIsWork e #WorldWaterDay.
Preservare i fiumi e la loro biodiversità lungo i confini tra Russia, Cina e Mongolia. È questo l’obiettivo del water defender russo Eugene Simonov.
Attraverso la creazione di un’autorità pubblica, nel gennaio 2023 Lione riprenderà la produzione e la distribuzione di acqua potabile.
Autumn Peltier è una water defender che a soli 8 anni ha iniziato la sua lotta per il diritto all’acqua potabile delle tribù native canadesi.
Il Michigan dovrà pagare 600 milioni di dollari alle vittime di Flint dove dal 2014 gli abitanti bevono acqua contaminata dal piombo.
A giugno parte della rete idrica dell’alessandrino è stata chiusa perché inquinata da sostanze dannose per la salute e per l’ambiente. Le stesse usate dall’azienda chimica Solvay.
Salman Khairalla è un attivista iracheno che lotta dal 2007 per preservare le paludi del suo paese, una risorsa idrica fondamentale.
Si batte da anni contro la grave crisi idrica che affligge l’India. L’ambientalista e water defender Rajendra Singh ci racconta la sua storia.
È Moha Tawja l’attivista che sta lottando per il diritto all’acqua in Marocco. Il water defender ci parla dei danni causati dallo sfruttamento dell’industria mineraria.
Parla il water defender Mohammed Reza Sahib, che in Indonesia porta avanti la lotta per il diritto all’acqua come bene pubblico ed è uno degli attivisti che ha contribuito allo stop storico della privatizzazione dell’acqua nel paese.