
Negli Stati Uniti cresce l’attenzione verso la tutela delle aree naturali e della biodiversità locale, ma c’è ancora molto lavoro da fare.
Brutto passo falso per il neoeletto governatore del Montana: ha teso una trappola a un lupo per poi sparargli, senza avere le autorizzazioni.
Greg Gianforte, governatore repubblicano del Montana, ha teso una trappola a un lupo e l’ha ucciso. Violando, così, le stesse regolamentazioni dello stato che amministra. Per questo è stato sanzionato con un ammonimento scritto e obbligato a seguire un corso di formazione online. La notizia è stata diffusa da un’emittente locale.
L’episodio risale a febbraio, quando Greg Gianforte aveva da poco iniziato il suo mandato come governatore del Montana, conferitogli a seguito delle elezioni di novembre 2020. Stando ai documenti ottenuti dal Mountain West News Bureau, l’esponente repubblicano avrebbe teso una trappola a un lupo, per poi sparargli. Si trovava all’interno di un ranch privato a una decina di chilometri di distanza dal parco nazionale di Yellowstone. I regolamenti in vigore nello stato del Montana in realtà consentono di cacciare i lupi al di fuori del parco, a patto però di aver frequentato un corso e ottenuto il relativo certificato. Da qui la sanzione comminata a Gianforte dalle autorità.
Il lupo 1155, soppresso da Gianforte, era nato nel parco di Yellowstone ma stava vagando verso nord alla ricerca di un compagno. Veniva monitorato dai biologi mediante un radiocollare. A gennaio 2020 le statistiche ufficiali del parco censivano almeno 94 lupi. “Le persone arrivano a Yellowstone da tutto il mondo appositamente per vedere questi lupi”, sottolinea Jonathan Proctor dell’associazione ambientalista Defenders of wildlife. “Il fatto che possano essere ammazzati così facilmente, proprio ai confini del parco nello stato del Montana, pagando una manciata di dollari per assicurarsi la licenza… non ha senso, né a livello ecologico né a livello economico”.
Negli Stati Uniti cresce l’attenzione verso la tutela delle aree naturali e della biodiversità locale, ma c’è ancora molto lavoro da fare.
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