Grandi navi via da Venezia: approvato il decreto. Attraccheranno a Marghera

Il governo ha deciso di dirottare temporaneamente l’attracco delle navi. Al via un concorso di idee per approdi fuori laguna. Zaia: “Decreto del 2012”.

Ultimo aggiornamento 1 aprile 2021

Il consiglio dei ministri, su proposta del presidente Mario Draghi, del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini e del ministro della Cultura Dario Franceschini, ha approvato un decreto legge che introduce disposizioni urgenti in materia di trasporti e per la disciplina del traffico crocieristico nella laguna di Venezia, confermando di fatto la notizia di pochi giorni fa: le grandi navi non potranno più attraversare il Canal Grande e dovranno attraccare a Marghera, dove sorgerà un nuovo attracco. Il governo ha inoltre stanziato, per il 2021, 2,2 milioni di euro.

Arriva a poche ore dalle celebrazionei dei 1.600 anni dalla sua fondazione, un’altra buona notizia per Venezia. Il governo infatti, attraverso i ministri della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, della Cultura, Dario Franceschini, del Turismo, Massimo Garavaglia e delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ha concordato di dirottare in via temporanea il traffico delle grandi navi da Venezia verso Marghera,  “al fine di tutelare un patrimonio storico-culturale non solo italiano ma del mondo intero”.

Navi da crociera a Venezia
Navi da crociera a Venezia © Marco Secchi/Getty

Le grandi navi non attraccheranno a Venezia

La  decsione arriva dopo che a giugno 2019 la nave da crociera Opera Msc aveva tamponato un battello ormeggiato a San Basilio, accartocciandolo e diffondendo il panico tra i turisti che si trovavano a bordo e nei pressi della nave. Ma, cosa più importante, mette di fatto in pratica il decreto Clini-Passera del 2012 che vietava il passaggio delle navi superiori alle 40mila tonnellate di stazza lorda nel canale di San Marco e nel canale della Giudecca.

Il decreto, prima sospeso in attesa “della definizione di soluzioni alternative” che avrebbero dovuto essere individuate dall’Autorità marittima, ma mai presentate, di fatto entra in vigore – seppur in via temporanea – spostando le grandi navi che per anni hanno messo a repentaglio la sopravvivenza della città stessa e del delicato sistema lagunare. “Sostanzialmente si va verso l’utilizzo di Marghera per le grandi navi, utilizzando l’attuale viabilità“, ha commentato il presidente Luca Zaia durante la consueta conferenza stampa che si è tenuta nella sede della Protezione civile a Marghera. “La legge è di febbraio 2012, sono passati nove anni”.

Al via un nuovo progetto di terminal crociere

Nel comunicato ufficiale del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili si legge che è stato deciso “di lanciare un concorso di idee per portare gli approdi fuori della laguna e risolvere in maniera strutturale e definitiva il problema del transito delle grandi navi a Venezia”.

Secondo quanto riportato dal quotidiano locale Il Gazzettino, l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale (Adspmas) avrebbe già indetto un bando “per la costruzione del nuovo terminal crociere nel canale industriale Nord-sponda Nord di Porto Marghera”, che dovrebbe prevedere la progettazione di un terminal passeggeri, con relativa banchina prospiciente il canale industriale Nord. “Lo scopo è di recuperare a fini portuali un’area che attualmente è degradata e sottoutilizzata, con una nuova localizzazione di servizi anche a carattere urbano”.

Il comitato No grandi navi “Una vittoria”

Il comitato No grandi navi, che da anni si fa portavoce di una fetta di cittadini veneziani che protestano per l’impatto delle navi da crociera sulla città e sula laguna, ha commentato: “Consideriamo una vittoria l’estromissione definitiva delle grandi navi dalla laguna di Venezia”, sottolineando però che “l’individuazione di Porto Marghera quale soluzione transitoria deve essere dimostrato sia ambientalmente compatibile con la possibilità che le navi possano essere deviate sul Canale dei Petroli”. Infatti secondo il comitato vi sarebbero “pronuciamenti autorevoli sulla sicurezza navale e vi sono simulazioni che evidenziano i limiti della navigazione lungo il canale Malamocco Marghera, limiti sotto la linea di sicurezza dovuti alle condizioni del canale lagunare, dei venti, del contesto industriale preesistente e in aree a rischio rilevante”.

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