Se le grandi navi continueranno a solcare la laguna di Venezia, la città – già patrimonio dell’umanità dal 1967 – rischierà di essere inserita nella lista rossa dei siti in pericolo. È quanto si legge in un documento tecnico, stilato dall’Unesco, che l’agenzia Ansa ha avuto la possibilità di consultare.
L’Unesco contro le grandi navi a Venezia
Stando a quanto riporta l’Ansa, gli organi tecnici dell’Unesco chiedono con urgenza una “soluzione di lungo periodo” per impedire totalmente l’accesso alle grandi navi in Laguna, preferibilmente “reindirizzandole verso porti più adatti nell’area”. Tale proposta sarà discussa durante la 44ma assemblea annuale con cui l’agenzia Onu per la cultura aggiorna la lista dei patrimoni dell’umanità e dei siti in pericolo. Il summit è in programma dal 16 al 31 luglio e passerà in rassegna le proposte del 2021 e anche quelle del 2020, dopo il rinvio dell’edizione precedente a causa dell’emergenza sanitaria.
Serve un terminal alternativo per le navi da crociera
Il tema è nell’agenda politica da tempo. Il decreto Clini-Passera già dal 2012 impediva alle grandi navi il passaggio nel canale di San Marco e nel canale della Giudecca, ma è rimasto in sospeso per nove lunghi anni in attesa di trovare soluzioni alternative. Intanto, nell’agosto 2019, è stata sfiorata la tragedia quando una nave da crociera ha tamponato un battello ormeggiato a San Basilio, scatenando il panico. Poi, il 25 marzo 2021, il governo ha stabilito di dirottarle verso Marghera. Dove, però, manca un terminal in grado di accoglierle. In attesa del concorso di idee per trovare punti di attracco idonei al di fuori della laguna, il governo Draghi sta lavorando per gestire la fase di transizione. Se nel frattempo l’Unesco accoglierà la proposta durante il summit di luglio, lo Stato italiano sarà tenuto a intervenire entro il mese di febbraio del 2022.
Dopo la decisione @UNESCO di oggi, il rischio di vedere #Venezia iscritta a luglio nella Lista del Patrimonio in pericolo, ci impone di fare un ulteriore passo, vietando da subito il passaggio delle grandi navi nel Canale della Giudecca pic.twitter.com/tc1i5qYHdn
L’aggiunta di Venezia alla lista dei patrimoni dell’umanità in pericolo sarebbe “un grave danno per il nostro paese”, ha dichiarato all’Ansa il ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini. Attualmente l’elenco conta 53 voci; le uniche in Europa sono il centro storico di Vienna, la città marittima mercantile di Liverpool e i monumenti medievali in Kosovo. A luglio l’Unesco deciderà anche se includere la grande barriera corallina, in considerazione dei pesanti danni dovuti ai cambiamenti climatici. Un’ipotesi che ha suscitato la rabbia del governo australiano, intimorito dalle potenziali ripercussioni sul turismo.
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