Green love, la prima webserie contro la crisi climatica
Federica Vai e Renato Avallone ci parlano della nuova web serie per la sostenibilità targata LifeGate
In occasione dell’uscita online di Green love, la prima web serie sulla sostenibilità targata LifeGate, incontriamo i due protagonisti che ci raccontano come, nella serie e nella vita, possiamo fare piccole scelte con grandi impatti sul pianeta.
Federica Vai e Renato Avallone ci parlano della nuova web serie per la sostenibilità targata LifeGate
La prima puntata della webserie andrà in onda da lunedì 7 ottobre per quattro lunedì, alle ore 15:00 sui canali Facebook, Instagram e YouTube di LifeGate.
Lucia e Pietro sono due coinquilini con idee e stili di vita sostenibili diametralmente opposti. La prima è sveglia, aggiornata e attenta alla sostenibilità; il secondo, ignora ogni tematica ambientale, ma decide di cambiare vita quando conosce una ragazza, “l’amore della sua vita”, con la passione per l’ambiente. Tra ironiche frecciatine e siparietti comici, i due riflettono sull’alimentazione energetica del loro appartamento e decidono di passare a una fornitura di energia rinnovabile, pulita e completamente sostenibile.
Ma non si tratta solo di finzione: tutti possono seguire l’esempio di Lucia e Pietro! Scopriamo insieme come.
Lucia e Pietro hanno scelto l’energia 100 per cento rinnovabile di LifeGate e sono passati a LifeGate Energy. Il servizio è semplice ed immediato: lo si può attivare online, non richiede lavori in casa, interruzioni di corrente o cambi di contatore e soprattutto non prevede costi aggiuntivi. L’energia fornita è interamente prodotta da fonti rinnovabili e rappresenta una soluzione concreta, a misura d’uomo, per contribuire alla transizione verso fonti energetiche sostenibili.
Lo scopo della webserie
Tutti possono fare piccole azioni con grandi impatti sul pianeta. Lucia lo sa bene e anche Pietro se ne sta rendendo conto. Come loro, chiunque, nel proprio piccolo, può contribuire a fare la differenza. Uno dei modi per farlo è cambiare la propria fornitura di energia. Questo è lo scopo di Green love: tramite questa webserie, LifeGate Energy vuole spiegare ai consumatori come possano usufruire di una fornitura di energia 100 per cento rinnovabile tramite soluzioni concrete, immediate e soprattutto semplici da attivare, che non prevedano costi aggiuntivi.
Anche se si tratta di energia pulita, non va comunque sprecata
Il terzo personaggio di Green love è Eugenio, il nuovo sistema di smart energy e smart home di Evolvere, azienda italiana leader nel settore della generazione distribuita, che permette di regolare il proprio consumo energetico in modo semplice ed efficace tramite un’app. Grazie a moderni sensori è in grado di segnalare a Lucia e Pietro quali sono i momenti migliori della giornata per utilizzare gli elettrodomestici e ridurre al minimo gli sprechi, permettendo loro di controllare costantemente il benessere dell’abitazione.
Unire l’utilizzo di fonti rinnovabili a servizi di ottimizzazione energetica consente di usufruire della fornitura necessaria senza sprechi e senza arrecare danni al pianeta. Le due proposte sono complementari e possono essere sottoscritte separatamente.
La parola agli attori di Green love
A pochi giorni dall’uscita online di Green love, abbiamo incontrato i due attori Federica Vai e Renato Avallone che nella serie interpretano rispettivamente Lucia e Pietro.
Nella vita reale sono due giovani che condividono un’esperienza decennale a teatro. Lei sogna di lavorare nel doppiaggio e ha precedentemente recitato in altre webserie, dove interpretava la madre in una moderna famiglia alle prese con nuove soluzioni energetiche. Lui, originario di Salerno, è uno dei volti de Il terzo segreto di satira e l’anno scorso è apparso al cinema con il film Si muore tutti democristiani, in cui, con l’umorismo che lo contraddistingue, ha dipinto un ironico quadro della situazione italiana.
Partiamo da te Renato, un anno fa stavi girando Si muore tutti democristiani. Se dovessi fare un film oggi, pensi che ci sarebbero nuovi spunti da inserire dal punto di vista ambientale?
RA: Per quanto mi riguarda, sono rimasto piuttosto colpito ultimamente perché mi sono reso conto che noi occidentali capiamo molte cose solo all’ultimo campanello d’allarme, come stiamo facendo quest’anno. Malgrado il ritardo di più di 20 anni, mi fa piacere che ci siamo svegliati e abbiamo finalmente iniziato a muoverci. Ovviamente ci sono molti campi in cui ancora arranchiamo, ma la speranza c’è.
Anche per te, Federica, è stata la prima esperienza di recitazione su una tematica ambientale? FV: Sì direi di sì, è la prima volta che mi metto al servizio di questo tema e mi interessa molto. Come diceva Renato, siamo ancora indietro ed è un argomento che non viene affrontato a dovere. Ci sono questioni grosse che non possiamo risolvere, ma ci sono anche tante piccole cose che possiamo cambiare. Quando si tratta di modificare la propria quotidianità si riscontra sempre una certa resistenza. Talvolta non si fa nemmeno caso a un comportamento sbagliato perché si è semplicemente abituati a fare così. Basta pensare al discorso della plastica e di quanta se ne accumula: a volte bisognerebbe andare a buttarla tutti i giorni e per quanto si cerchi di stare attenti, si viene sopraffatti. Io ho però una grande ammirazione per le generazioni future, a partire proprio da Greta [Thunberg, la giovane attivista svedese che a soli 16 anni si batte contro il cambiamento climatico, n.d.r.]: il fatto che i più giovani siano così sensibili mi dà molta fiducia perché hanno l’occasione di fare meglio di noi.
Oltre ai piccoli gesti quotidiani, ritenete ci sia la necessità di un intervento dall’alto? RA: Come per tutti i cambiamenti e tutte le rivoluzioni sociali, da qualche parte bisogna pur partire, ma è palese che queste cose avvengano un po’ dal basso e un po’ dall’alto. O almeno, visti alcuni atteggiamenti, lo presumo. Già una persona come Greta, che potrebbe essere un patrimonio incredibile per tutto il mondo, viene osteggiata, vista come maligna e accusata di ipocrisia.
E questa ipocrisia la ritroviamo specialmente sui social. Potete dirci qualcosa per aiutarci a capire com’è cambiata la recitazione con l’avvento del web? RA: Io e Federica è la prima volta che di fatto lavoriamo insieme, ma ci conosciamo da 10 anni. Veniamo entrambi dal teatro e ci siamo conosciuti in un laboratorio di formazione e produzione teatrale. Negli ultimi 7/8 anni abbiamo lavorato davanti alla macchina da presa e anche online. Sicuramente i social e il web hanno cambiato tanto. Banalmente sono uno strumento in più: prima magari si poteva recitare solo in teatro e al cinema, mentre adesso si ha anche l’opzione del web.
Cosa ne pensate del fatto di dovervi confrontare con il pubblico in tempo reale? Sul grande schermo magari si ha un certo distacco temporale, che non esiste con le produzioni online. FV: Sì, online è tutto più immediato. Sicuramente il web è uno strumento molto utile che alleggerisce anche la fase produttiva: c’è più facilità e disponibilità a girare e questo per noi si traduce in nuove opportunità. Devo dire che io sono ancora analogica e faccio fatica a adattarmi a tutte queste nuove tecnologie. Banalmente se un mio video viene pubblicato su YouTube o su Facebook, non ci penso nemmeno ad andare a leggere i commenti, perché una volta pubblicato per me è finita lì.
La prima puntata della webserie andrà in onda da lunedì 7 ottobre per quattro lunedì, alle ore 15:00 sui canali Facebook, Instagram e YouTube di LifeGate.
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