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Parliamo con Chris Hirwa, meglio noto come Poppin’ Chris, il ballerino di hip hop ruandese che si serve della sua arte per migliorare le vite degli orfani e dei ragazzini di strada.
Chris Hirwa è uno specialista del popping e ha messo un po’ del suo tocco afro in questo stile di danza basato su rapidi scatti muscolari chiamati pop da chi la balla. Ma Hirwa non è solo un ballerino incredibile, si batte anche per una buona causa. Sfrutta il potere della musica hip hop per promuovere cambiamenti positivi tra i giovani e grazie alla danza aiuta i ragazzi emarginati a uscire dal circolo vizioso in cui si trovano togliendoli dalle strade e allontanandoli dalla prostituzione e dalle droghe.
“La danza può portarci a un livello superiore. Voglio che anche questi ragazzi ci arrivino, così smettono di compiere queste brutte azioni”, spiega Hirwa. Per due volte a settimana fa il giro degli orfanotrofi di Kigali, la capitale del Ruanda, per insegnare l’hip hop ai bambini e per coinvolgere le ragazze in questo tipo di attività, visto che non ce n’è molte nel settore. Ha chiamato questa sua iniziativa “hip hop per la speranza”.
“Non è facile diventare un ballerino professionista – afferma Poppin’ Chris – bisogna esercitarsi molto e tanti finiscono per arrendersi”. Oltretutto le opportunità sono poche. Anche per Hirwa incominciare non è stato facile: all’inizio della sua carriera si è spesso esibito gratis, solo per farsi conoscere.
Ma le cose sono cambiate. Infatti ora Poppin’ Chris e la Krest Crew fondata nel 2011 hanno un buon seguito a livello locale, si esibiscono in alcuni eventi e i loro video vengono trasmessi in tv. Però c’è ancora molto lavoro da fare perché, come dice Hirwa, “la prima regola di un ballerino di hip hop è essere perfetto”.
Si batterà con tutte le sue forze per fare in modo che l’hip hop compaia sulla cartina del Ruanda e viceversa. Sogna di fare il giro del mondo per migliorare le sue abilità creative e per dimostrare che il Ruanda è una terra piena di talento e creatività. Condividiamo questa e altre storie africane da cui trarre ispirazione con l’hashtag #TheAfricaTheMediaNeverShowsYou.
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