La violenza tra gang rivali nella prigione di Tamara, in Honduras, ha causato 46 morti tra le detenute. Non è la prima strage carceraria degli ultimi anni.
La tensione è esplosa tra detenute appartenenti a due gang rivali, la Barrio 18 e la Mara Salvatrucha (MS-13).
Alcune delle vittime sono state uccise con colpi d’arma da fuoco, altre hanno perso la vita nell’incendio del carcere.
Non è la prima strage in carcere in Honduras. Nel 2012 in un incendio avevano perso la vita 361 detenuti.
Gli scontri scoppiati in un carcere femminile in Honduras hanno causato 46 morti. La strage si è compiuta nell’istituto di Tamara, dopo che la tensione tra alcune gang rivali è sfociata in violenza. Alcune donne sono morte sotto i colpi di pistola introdotte illegalmente in carcere, altre hanno perso la vita nelle fiamme. Non è la prima strage carceraria nel paese, dove nel 2012 un incendio ha causato 361 vittime, un bilancio mai raggiunto altrove.
La strage è avvenuta nella giornata di martedì 20 giugno all’interno del carcere di Tamara, a una cinquantina di chilometri dalla capitale dell’Honduras Tegucigalpa, dove sono recluse circa 900 donne. In quelle ore è esplosa la tensione tra detenute appartenenti a due gang rivali, la Barrio 18 e la Mara Salvatrucha (MS-13). E la situazione è presto sfuggita di mano.
🔴 #URGENTE | Masacre en un cárcel de Támara, Honduras. 41 mujeres han muerto. Medios locales detallan que 25 fallecieron calcinadas y otras 16 acribilladas. pic.twitter.com/obqn7DRx5w
— Mundo en Conflicto 🌎 (@MundoEConflicto) June 20, 2023
Gli scontri hanno visto l’utilizzo di armi da fuoco, introdotte illegalmente all’interno del carcere. Da tempo l’istituto di Tamara era sotto i riflettori delle istituzioni per la facilità con cui venivano introdotti al suo interno oggetti proibiti, tanto che era stata aumentata la sorveglianza. Ma questo non ha fatto che far salire la tensione delle persone recluse, che hanno dato il via alla rivolta. Diverse donne sono morte sotto i colpi di arma da fuoco, altre hanno perso la vita nell’incendio appiccato durante il caos. Fuori dall’istituto sono accorse molte famiglie delle detenute, alla disperata ricerca di notizie sulle loro care. Alla fine il bilancio è stato di 46 vittime, oltre che diverse persone ricoverate in condizioni gravi.
I precedenti in altre carceri
Non è la prima volta che l’Honduras è teatro di una tragedia carceraria. Nel 2012 nel carcere di Comayagua è scoppiato un incendio che ha causato il più alto numero di vittime nel mondo all’interno di un istituto penitenziario: 361 persone.
Sempre restando nella regione, nel 2017 in un centro di reclusione del Guatemala una rivolta a base di materassi incendiati era costata la vita a 41 persone, morte per intossicazione. Ma le stragi carcerarie non sono entrate solo nella cronaca dell’America centrale. Solo tre anni fa, nel marzo 2020, le carceri italianesono state testimoni della peggiore strage di detenuti della storia repubblicana italiana. 13 detenuti sono morti tra Modena, Rieti e Bologna durante le rivolte a causa delle restrizioni dovute al coronavirus. La causa ufficiale è stata un’overdose da metadone dopo l’assalto alle infermerie delle carceri, ma sui quei decessi rimangono ancora molte ombre.
L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
Il piano di pace per l’Ucraina ricorda molto quello per la Striscia di Gaza. Kiev dovrebbe cedere diversi suoi territori alla Russia e ridimensionare l’esercito.
Un rapporto della ong israeliana PHRI denuncia la strage di palestinesi nelle strutture detentive israeliane. I morti ufficiali sono 98 ma si contano centinaia di dispersi.
La procura di Istanbul ha formulato le accuse nei confronti dell’ex sindaco Ekrem Imamoglu. I capi d’accusa per l’oppositore di Erdoğan sono 142 per oltre 2.500 anni di carcere.