Il provvedimento di Amsterdam si aggiunge a quelli già adottati in altre città europee per porre un limite al numero di turisti in aumento.
I Mori senegalesi: abitanti del Sahel
A Nord di Saint Luis, antica capitale coloniale di Senegal e Mauritania, si estende il Sahel, territorio che anticipa il grande deserto del Sahara.
Qui il terreno è già morto, si spacca sotto il sole e
la vegetazione scompare ad ogni passo. L’ambiente è
pressoché invivibile tranne per qualche sparuta
comunità che ne sa sfruttare le pochissime risorse, siamo nel Sahel.
Prendendo la strada che da Saint Luis porta a Nord, in direzione
Rosso Senegal, ai confini col deserto della Mauritania, e svoltando
in una degli sterrati che si dirigono verso l’oceano, si entra
nella terra dei Mori.
I Mori, o Morò Senegales, sono quel che rimane di
un’antichissima popolazione di lingua araba, insediatasi lì
da un secolo e mezzo. I loro antenati erano con ogni
probabilità nomadi berberi, che nell’ottocento si
stabilirono nel sud della Mauritania e crearono una piccola e
attiva società.
Oggigiorno sopravvivono alcuni nuclei famigliari che mantengono
pressoché inalterate le loro radici, e sono completamente
separati dall’effettiva società senegalese: diversa la
lingua, diversi i costumi. Popolazione ospitale, amante della
musica, silenziosa, vive da anni il dramma di un deserto che
avanza, strappando irrimediabilmente ogni forma di sussistenza.
Vivono facendo pelli per tamburi e pascolando le pecore di cui,
è ovvio, non sprecheranno a.
Come ogni villaggio africano ad accoglierti arrivano vocianti i
bambini. Poi il capo o qualche altra autorità, si presenta
invitandoti a bere del tè o del latte di capra. I più
giovani si danno da fare: stendono coperte, portano grossi tamburi
e poi, tra l’entusiasmo generale, annunciano lo Chef Griot.
Il “capo cantastorie” (così, letteralmente) si siede e
intona un canto accompagnandosi col tamburo. Vicino a lui un’altro
suona la chitarra e, con uno sguardo, introduce il ballerino.
La danza comincia, lentamente. Una vecchia danza tribale, con
salti, grida, capriole. Suda molto il danzatore, per lui è
più di un impegno, è una responsabilità.
Finito lo spettacolo le “autorità” si ritirano e lasciano
giovani e donne a socializzare.
Martino Costa
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Lo scorso anno quasi 14 milioni di persone hanno visitato l’arcipelago delle Canarie. Troppi per i 2 milioni di abitanti.
Studiati per indurre quiete di spirito e rilassare la mente, in Giappone i giardini ci insegnano a prenderci cura dei dettagli della natura.
Troppi turisti impedivano agli abitanti del barrio del Park Güell di prendere il bus 116. Così il Comune l’ha fatto sparire da Google maps.
Sono 42 le escursioni guidate in programma per il 13 e 14 aprile in tutte le regioni del paese. Un’occasione unica per scoprire il territorio.
Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Cinque borghi strappati, con fatica, al mare. L’estrema Liguria orientale un luogo unico.
Vince il titolo di Borgo dei borghi Peccioli, in provincia di Pisa, un museo a cielo aperto di arte contemporanea dal nucleo medievale.
Il turismo escursionistico è una delle forme di viaggio più sostenibili da praticare. E fra i cammini più affascinanti c’è quello che conduce al sito incaico del Machu Picchu, nelle Ande peruviane.
Barcellona, colpita dalla crisi idrica, userà i proventi del turismo di massa per efficientare 170 scuole. Un esempio per molte città, tra cui Venezia.