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Dal 1990 a oggi, la farfalla monarca ha vissuto ciò che il Washington Post ha definito un “massacro”. La popolazione è passata da circa un miliardo di esemplari a 30 milioni soprattutto a causa della distruzione del suo habitat. Per cercare di fermare questo declino, la Us fish and wildlife service (Usfws), l’agenzia americana che
Dal 1990 a oggi, la farfalla monarca ha vissuto ciò che il Washington Post ha definito un “massacro”. La popolazione è passata da circa un miliardo di esemplari a 30 milioni soprattutto a causa della distruzione del suo habitat. Per cercare di fermare questo declino, la Us fish and wildlife service (Usfws), l’agenzia americana che si occupa di pesca e fauna selvatica, ha presentato lunedì 9 febbraio un programma congiunto da 3,2 milioni di dollari (circa 2,8 milioni di euro) per ripristinare e proteggere l’habitat della specie.
A fianco dell’agenzia governativa in questa battaglia, c’è anche la National fish and wildlife foundation (che ha contribuito per 1,2 milioni di dollari), un’organizzazione non profit creata nel 1984 dal Congresso degli Stati Uniti per salvaguardare la fauna terrestre e marittima.
La scomparsa della farfalla monarca sarebbe dovuta a diverse cause. La principale è l’esplosione dei campi agricoli che hanno “mangiato” migliaia di ettari di habitat nel midwest americano. Uno studio pubblicato un anno fa ha identificato nell’aumento delle colture di mais e soia per la produzione di biocarburanti il nemico più grande delle farfalle. A questo va aggiunto l’aumento dell’utilizzo di diserbanti che ha praticamente eliminato un tipo particolare di erba (milkweed) perfetta per la loro sopravvivenza.
http://youtu.be/uxIf3YleztI
Il programma prevede diverse attività per ristabilire l’habitat e far tornare questi insetti agli anni del loro splendore. Ad esempio, l’agenzia vorrebbe piantare semi di milkweed su una superficie di circa 80mila ettari lungo la strada Interstate 35 che taglia in due gli Stati Uniti, da sud a nord, attraversando Texas, Oklahoma, Kansas, Missouri, Iowa e Minnesota. Un corridoio che il 50 per cento delle farfalle monarca usa per migrare dal Messico agli Stati Uniti. Per raggiungere quest’area verranno coinvolti anche terreni privati e scuole, parchi e foreste, fino ad arrivare ad aiuole e bordi delle strade. Il concetto che Daniel Ashe, direttore dell’Usfws, vuol far passare è che salvare la farfalla monarca è possibile e facile. Ma soprattutto che tutti, anche nel loro piccolo, possono dare il loro contributo.
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