Dacia Spring, l’elettrica “low cost” del gruppo Renault che ha conquistato l’Europa: semplice, leggera, compatta (e premiata per la sua efficienza).
Il programma pilota Nasa sulle auto elettriche va 10 volte meglio del previsto
Il programma pilota della Nasa sull’uso di veicoli elettrici ha fatto registrare riduzioni di CO2 dieci volte maggiori del previsto.
La Nasa sta studiando, nell’area del celebre Kennedy Space Center, quanta CO2 si potrebbe risparmiare facendo guidare ai propri dipendenti auto elettriche plug-in. Così, a dieci membri del personale è stato consentito di ricaricare gratis le proprie vetture, in cambio della compilazione quotidiana di un questionario su quante miglia hanno percorso e in quali condizioni della strada e del traffico.
Secondo la Nasa, le prime stime affermano che i benefici sono molto maggiori di quanto precedentemente calcolato: “I numeri sono dieci volte più positivi di quanto ci saremmo attesi – ha dichiarato Frank Kline, del Kennedy Sustainability office – nessuno ha mai compiuto un test su strada di questo genere, in cui si possono raccogliere numeri reali. I vantaggi della mobilità elettrica sono sempre stati sottostimati. Rispetto alle emissioni di CO2 di una berlina media, abbiamo raggiunto i 3/5 di riduzioni semplicemente consentendo alle macchine di ricaricarsi qui, mentre sono parcheggiate al Kennedy Space Center”.
I risultati dello studio sull’uso di auto elettriche
Le cifre sulle riduzioni che raggiungono cifre 10 volte migliori di quanto pensato sono ancora provvisorie, ma rimarranno consistenti dato che i margini di errore nei test su strada sono circa del 5 per cento. “I numeri sono pazzeschi – conferma Kline – e il costo per la Nasa nei primi tre mesi d’attuazione è stato di soli 148 dollari di elettricità. Con cui abbiamo tagliato 6, 8 tonnellate di CO2. Nell’arco di un anno avremo evitato oltre 27 tonnellate di CO2. E con solo dieci guidatori”.
La Nasa vuole considerare l’utilizzo di auto elettriche, piuttosto delle ibride, perché non emettono alcun gas di scarico. ©Getty ImagesGrazie al grande successo dello studio, alla Nasa ora stanno valutando di poter arrivare a una flotta di ibride plug-in a disposizione per tutti i dipendenti. Ma un obiettivo ancora più ambizioso è quello verso le auto 100% elettriche a emissioni zero.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’Italia dell’auto vista dalla Cina? “Un meraviglioso Paese”. Il colosso cinese Chery approda in Italia. E mentre l’Europa riscopre il protezionismo, marchi (per ora) sconosciuti tessono alleanze strategiche.
La prima Alfa Romeo elettrica della storia punta tutto sul piacere di guida. Non è ancora l’addio ai fossili, ma per il marchio è una svolta epocale.
La Mini più grande della storia per la prima volta anche elettrica. La Countryman punta così a conquistarsi un ruolo di auto per la famiglia. Vediamo con che esito.
Dopo il trasloco del 2024 da Roma a Misano, il prossimo anno la Formula E non farà alcuna tappa nel nostro paese. È un addio o un arrivederci?
Le ibride nel mese guadagnano 5,4 punti e superano il 40% di share. Piacciono soprattutto suv e crossover, con Nissan Quashqai sul secondo gradino del podio; cosa offre il nuovo modello.
Chiamatele giardinette, familiari o shooting brake. Alternative a suv e crossover, cresce l’offerta di station wagon elettriche che uniscono praticità, stile ed efficienza. Come la Bmw i5 Touring
La mobilità elettrica sempre più una scelta strategica anche per le piccole imprese. Oltre ai vantaggi ambientali e i minori costi operativi, crescono i servizi offerti dai costruttori. Ultimo esempio quello di Ford.
I fondi per le auto elettriche sono terminati in meno di un giorno. Cresce l’interesse degli italiani ma in molti sono rimasti tagliati fuori dalla misura.