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Un minerale ricercato nell’industria elettrica e aeronautica finanzia indirettamente una guerra civile e un disastro ambientale.
Ricercatissimo per le applicazione dell’industria elettronica e
aeronautica, il coltan è un minerale formato da ossido di
tantalio e da ossido di niobio associati.
Il tantalio viene utilizzato per le sue proprietà
dielettriche: aumenta la capacità dei condensatori, nei
circuiti elettrici più sofisticati, come quelli dei
telefonini: migliora le prestazioni delle batterie. Viene anche
utilizzato nelle leghe ad alta resistenza per fabbricare motori e
pezzi particolari nell’industria aeronautica.
Il coltan viene estratto nel Congo, nelle zone della Repubblica
democratica controllate dai ribelli. Essi, permettendone
l’estrazione, ricevono un introito destinato a finanziare
l’acquisto di armi per poter continuare a combattere.
Il Congo infatti dal 1998 è territorio di una guerra
civile.
Da una parte il governo di Kinshasa sostenuto dai soldati di
Zimbawe, Angola e Namibia, dall’altra i ribelli sostenuti da
Uganda, Ruanda e Burundi. Il Congo quindi è in preda a una
straziante guerra che ne dilania le forze e le risorse, mentre
potentati economici stranieri lavorano per proseguire lo
sfruttamento intensivo delle risorse naturali del territorio.
Dove vada poi a finire il coltan estratto, non è ancora
chiarissimo. Le ipotesi plausibili rimandano alla Germania, al
Sudafrica e al Kazakhstan.
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