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Noto fin dai tempi più antichi per le sue proprietà energetiche e curative, il miele non è solo un dolcificante, ma un alimento estremamente ricco e prezioso. Costituito per il 75% da glucidi, o zuccheri semplici, quindi direttamente assimilabili dall’organismo, nel miele sono contenute numerose altre sostanze sia di origine vegetale, provenienti dal nettare dei
Noto fin dai tempi più antichi per le sue proprietà
energetiche e curative, il miele non è solo un dolcificante,
ma un alimento estremamente ricco e prezioso. Costituito per il 75%
da glucidi, o zuccheri semplici, quindi direttamente assimilabili
dall’organismo, nel miele sono contenute numerose altre sostanze
sia di origine vegetale, provenienti dal nettare dei fiori come
vitamine e sali minerali, sia di origine animale provenienti dalle
api, come enzimi, acidi, ecc.
Il lento processo di trasformazione che porta il nettare prelevato
dai fiori a trasformarsi in miele costituisce la peculiarità
di questo alimento che pertanto risulta, in un certo senso,
predigerito: gli enzimi e i fermenti salivari delle api agiscono
scindendo il saccarosio, che è uno zucchero composto, in
glucosio e fruttosio, che sono zuccheri semplici e che, in quanto
tali, non favoriscono, come il saccarosio, la produzione di
trigliceridi, grassi responsabili, insieme al colesterolo,
dell’arteriosclerosi.
Il miele rappresenta dunque una fonte di energia subito disponibile
per l’organismo soprattutto quando questo necessita di un apporto
immediato, ed è particolarmente indicato anche nei casi di
insufficienza digestiva.
Oltre agli zuccheri, nel miele si trovano molti sali minerali e
vitamine, in particolare quelle del gruppo B, insieme a vitamina C,
acido folico e acido pantotenico; sono presenti sostanze ad azione
antibiotica, aminoacidi, proteine, ormoni, enzimi, pigmenti,
sostanze aromatiche, maltosio, acetilcolina, alcoli superiori,
polline e cera.
Eccezionalmente ricco di oligoelementi, tra cui rame, ferro,
magnesio, iodio, manganese, silicio, boro e cromo, il miele
contiene invisibili granuli di polline, caratteristici della pianta
sulla quale si è posata l’ape, che determinano i differenti
sapori e le diverse proprietà.
Sono state individuate anche altre componenti, alcune ancora non
identificate, da cui sembrano dipendere le sue numerose
potenzialità curative.
Loredana Filippi
giornalista, specializzata in alimentazione naturale
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