I lavori del ponte sullo stretto di Messina dovrebbero iniziare a dicembre 2024 e concludersi nel 2032. Ma i cittadini si ribellano.
Che impatto avrà l’emergenza coronavirus sullo sviluppo sostenibile
L’ASviS ha analizzato gli effetti che la crisi sanitaria avrà su ciascuno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Alla luce dell’attuale insostenibile modello di sviluppo, responsabile dello sfacelo ambientale che potrebbe decimare la nostra specie e delle sempre maggiori diseguaglianze sociali, nel 2015 i governi dei 193 paesi membri dell’Onu hanno sottoscritto un programma volto a proteggere le persone e il pianeta, approvando l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e i relativi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. L’Agenda riconosceva, finalmente, la centralità della sostenibilità, integrandola alle diverse dimensioni dello sviluppo.
Il raggiungimento di alcuni degli Obiettivi di sviluppo sostenibile rischia però di subire una brusca frenata a causa della pandemia di Covid-19 che ha colpito il nostro Paese e molte aree del pianeta.
Le conseguenze della pandemia
È quanto emerso da un’articolata analisi condotta dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), che ha cercato di calcolare l’impatto di questa crisi sul raggiungimento degli obiettivi prefissati.
“Intendiamo contribuire alla riflessione sull’impatto della crisi epidemica per cercare di rispondere ai quesiti che oggi, in tutto il mondo, caratterizzano il dibattito sulle possibili conseguenze della pandemia – ha spiegato il portavoce dell’ASviS, Enrico Giovannini -. Questa analisi smentisce, una volta per tutte, l’idea che una crisi economica faccia bene allo sviluppo sostenibile come definito dall’Agenda 2030 che comprende le dimensioni economiche, sociali, ambientali e istituzionali”.
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Cosa succederà agli Obiettivi di sviluppo sostenibile
La valutazione dell’ASviS si è concentrata sugli effetti a breve termine della crisi, presumendo la fine del lockdown e la riapertura delle attività economiche entro il mese di giugno. È evidente che il prolungato blocco della maggior parte delle attività causerà una crisi economica. Per cercare di arginarla non si dovranno però trascurare gli aspetti ambientali o le potenziali disuguaglianze generate dalle economiche convenzionali. “Crediamo che una forte risposta alla crisi economica possa essere orientata anche alla transizione ecologica e la lotta alle disuguaglianze, perché la condizione in cui il Paese e il mondo si trovava pochi mesi era comunque insostenibile da tutti i punti di vista”, ha affermato Enrico Giovannini.
Per alcuni obiettivi Onu è previsto un impatto largamente negativo, su alcuni invece la crisi potrebbe avere effetti moderatamente positivi, per altri potrebbe non cambiare sostanzialmente nulla, mentre per i restanti è difficile effettuare previsioni.
Goal 1, porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo
Il raggiungimento di questo obiettivo è destinato ad allontanarsi, è infatti previsto un aumento della povertà in tutte le sue dimensioni, legato all’interruzione forzata delle attività produttive e alla perdita di posti di lavoro.
Goal 2, porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile
Per questo obiettivo l’ASviS ha preso in considerazione due elementi: l’andamento del settore agricolo e i comportamenti alimentari. “Gli indicatori relativi alla produzione agricola dovrebbero rimanere sostanzialmente invariati. Non appare possibile, invece, prevedere l’andamento degli indicatori strettamente legati a comportamenti personali, ad esclusione di quello sulla buona alimentazione, atteso in peggioramento in quanto la riduzione delle disponibilità economiche potrebbe riflettersi anche sulla qualità del cibo consumato”.
Goal 3, assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
Il lockdown, giocoforza, comporterà una diminuzione di morti e feriti a causa di incidenti stradali. Non è inoltre previsto un peggioramento dei tassi di mortalità complessivi, dato che il numero e la distribuzione per età della mortalità da Covid-19 non dovrebbe influenzare gli indicatori usati per il calcolo dell’indice composito.
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Goal 4, assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti
Istruzione e cultura sono fondamentali per favorire lo sviluppo sostenibile. Purtroppo la prolungata chiusura delle scuole dovrebbe avere ricadute negative sulla capacità di insegnamento e, di conseguenza, sulla preparazione degli studenti. Il numero di diplomati e laureati dovrebbe invece restare invariato, mentre l’interruzione delle attività produttive determinerà una minore attività di formazione dei lavoratori.
Goal 5, raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e le ragazze
In relazione alla parità di genere, l’emergenza sanitaria non dovrebbe avere conseguenze sulla presenza femminile nelle istituzioni e sui ruoli decisionali svolti dalle donne nelle imprese. L’analisi ritiene tuttavia che “le donne con figli in età prescolare saranno più colpite dalla crisi rispetto a quelle senza, a causa della più fragile condizione in cui versano”.
Goal 6, garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienicosanitarie
L’anomala situazione attuale non dovrebbe influire sulle risorse idriche e sull’efficienza delle reti idriche.
Goal 7, assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni
Si stima un aumento della quota di energie rinnovabili sia sul consumo finale che sul consumo primario di energia, dovuto alla diminuzione dei consumi energetici primari e finali, più che a una maggiore produzione di energia da fonti rinnovabili.
Goal 8, incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti
Così come il Goal 1, anche questo obiettivo subirà verosimilmente un contraccolpo negativo. Il blocco prolungato di gran parte delle attività economiche porterà a un calo del Pil, dell’occupazione e a un contemporaneo aumento della disoccupazione, della quota di part-time involontario e dei Neet.
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Goal 9, costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione e una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile
È previsto un aumento delle emissioni, legato sia alla diminuzione nell’utilizzo dei mezzi pubblici, sia per le limitazioni alla circolazione, sia perché nella successiva fase di ritorno alla normalità è possibile che si preferirà viaggiare con mezzi propri per prudenza/paura, che al fatto che le industrie che continueranno a produrre sono quelle più energivore e inquinanti.
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Goal 10, ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le nazioni
Le già preesistenti e radicate disuguaglianze subiranno un peggioramento complessivo, che riguarderà in maniera particolare le fasce più deboli della popolazione, come quella degli stranieri. Ipotesi avvalorata dall’analisi dei trend sulla distribuzione dei redditi e sul livello di disuguaglianza economica della popolazione osservati durante la precedente crisi, a partire dal 2008.
Goal 11, rendere la città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
Dato che l’analisi valuta il breve periodo, prevede una diminuzione dell’inquinamento urbano dovuto al blocco delle attività economiche e alle restrizioni alla circolazione delle persone. Non si prevedono, invece, sostanziali cambiamenti per indicatori strutturali, come l’abusivismo edilizio e la disponibilità di verde urbano.
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Goal 12, garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
Si valuta una complessiva riduzione del consumo delle risorse dovuto al calo delle attività produttive e una crescita del consumo di materia rispetto al Pil.
Goal 13, adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze
L’interruzione delle attività produttive genererà una forte riduzione delle emissioni di CO2, seppur temporanea, e porterà a un generale miglioramento di tutti gli indicatori connessi ai cambiamenti climatici.
Goal 14, conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile
Il saccheggio degli oceani non dovrebbe subire alcuno stop, dato che le attività di pesca sono ritenute essenziali. Lo stesso si può però dire per le aree marine protette.
Goal 15, proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica
Il blocco della circolazione e delle attività produttive potrebbe avere effetti benefici sulla biodiversità nel 2020, di colpo priva del disturbo umano. Gli anfibi, ad esempio, potrebbero raggiungere i luoghi di riproduzione senza essere uccisi a migliaia dalle automobili. Non si prevede invece nessun impatto su indicatori strutturali quali la copertura e la frammentazione del suolo.
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Goal 16, promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile, offrire l’accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficienti, responsabili e inclusivi a tutti i livelli
Grazie alle limitazioni imposte alla libertà di circolazione, è previsto un calo dei crimini, anche se, evidenzia il rapporto, “nel precedente periodo di crisi, l’aumento della povertà è stato associato, con qualche ritardo, all’aumento di comportamenti criminali”. I tempi giudiziari dei procedimenti civili e penali dovrebbero invece dilatarsi per l’adozione delle misure per il contenimento del contagio.
Goal 17, rafforzare il partenariato mondiale e i mezzi di attuazione per lo sviluppo sostenibile
Non si prevede alcun effetto della crisi sulla dimensione relativa alla cooperazione internazionale, poiché i fondi per l’Aiuto pubblico allo Sviluppo per il 2020 sono già stati stanziati.
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