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Malgrado gli incidenti negli allevamenti e durante il trasporto accadano di frequente, non esistono piani per tutelare gli animali.
Gli incidenti che coinvolgono gli animali negli allevamenti intensivi sono molto più diffusi di quanto si possa pensare. I casi di cronaca, affidati soprattutto a giornali locali, ne riportano in continuazione, sia in Italia che all’estero e diversi sono stati documentati anche dal team di Essere Animali. Secondo le nostre ricerche sono almeno 20 dal 2021 a oggi gli incendi registrati negli allevamenti italiani e gli incidenti durante il trasporto di animali vivi. Ma si teme possano essere molti di più.
L’anno scorso in provincia di Brescia 7 mila tacchini sono rimasti intrappolati in un incendio e sono bruciati vivi, per un malfunzionamento all’impianto di riscaldamento. Nel 2019, in provincia di Mantova, 80 mila galline sono morte in un incendio, chi per asfissia, chi nelle fiamme, a causa di un cortocircuito. La stessa fine è toccata a 20 mila conigli vicino Strasburgo, in Francia, all’inizio di quest’anno. A settembre dello scorso anno un incidente tra due camion sul tratto forlivese della A14 ha causato la morte di 2 mila polli e il ferimento dell’autista. Ad aprile un incendio in un allevamento a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, ha coinvolto 800 maiali: alcuni hanno presentato ferite e ustioni, altri sono stati uccisi dalle fiamme, altri ancora sono stati abbattuti perché gravemente feriti.
La settimana scorsa Essere Animali ha documentato l’ennesimo incidente: un incendio in un allevamento di mucche a Stagno Lombardo, in provincia di Cremona. L’organizzazione ha inviato un attivista sul posto che, grazie all’utilizzo di un drone, ha individuato una ruspa impegnata a caricare in un container decine di cadaveri di mucche. Gli articoli nei giornali locali non parlavano di vittime tra gli animali, ma difficilmente questi hanno scampo in queste situazioni.
Sia nel regolamento per la protezione degli animali che nelle disposizioni sulla sicurezza sul lavoro o le varie norme edilizie, non esistono leggi che impongono agli allevatori di avere un piano di evacuazione per gli animali in caso di incendi o incidenti. Per di più, spostare animali confinati in recinti o gabbie non è affatto semplice, soprattutto quando hanno la stazza di una mucca o sono ammassati a migliaia e hanno deformazioni fisiche, come nel caso dei polli.
L’unica consuetudine è quella di stipulare polizze assicurative che coprono la perdita degli animali, come fossero semplicemente dei beni e non degli esseri senzienti. Individui che si ritrovano ad essere vittime due volte di un sistema che, mentre dice di pensare al loro benessere, li sfrutta e li rende vulnerabili a incidenti mortali.
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