
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
Interbrand e Deloitte hanno pubblicato la classifica dei 50 brand che si sono mossi di più sul fronte della sostenibilità ambientale.
Il settore automobilistico è quello che si sta dando da
fare di più per uscire dalla crisi abbracciando la green
economy. È il risultato che emerge dal
terzo rapporto annuale (2013) sui brand più impegnati
nella sostenibilità ambientale stilato da Interbrand, una
delle società di consulenza più importanti al mondo, e
Deloitte che offre servizi per la sostenibilità.
Il podio è totalmente occupato da case automobilistiche,
forse quelle che più facilmente possono fare miglioramenti per
ridurre il loro impatto sul clima e sull’ambiente. Al primo posto
c’è la giapponese
Toyota che nell’ultimo anno ha investito molto nella gamma
ibrida (benzina-elettrica) e in progetti per la riduzione delle
emissioni di CO2 e del consumo di acqua ed energia nella fase di
produzione.
Al secondo posto c’è l’americana
Ford seguita dall’altra giapponese che sta cercando di colmare
il gap con la “cugina”, la Honda. Il primo brand che non produce
veicoli è
Panasonic che si ferma al quarto posto. Questa infografica
mostra la classifica completa:
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.
Cosa è successo e cosa possiamo imparare dal crollo del ghiacciaio del Birch.
Le bozze del ddl allo studio del governo prefigurano maglie molto più larghe per le attività venatorie: 44 associazioni chiedono spiegazioni ai ministri.
Il 2 giugno si celebra la Giornata mondiale delle torbiere. Un’occasione per parlare di questi ecosistemi poco conosciuti e silenziosi, ma fondamentali per il clima, l’acqua, la biodiversità e la memoria del nostro Pianeta.
La stagione estiva è ancora lontana, ma dal Regno Unito alla Russia, dai Paesi Bassi alla Turchia, in buona parte d’Europa impera già la siccità.
In occasione della Giornata mondiale delle api il Wwf pubblica un rapporto che lancia l’allarme sulla situazione degli insetti impollinatori nel mondo.
Per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2019, lo scorso anno la deforestazione è stata stabile o in calo in tutti e sei i biomi del Brasile.
Le distese di sargasso nelle acque dell’Atlantico hanno raggiunto livelli record. Ma c’è anche chi si rimbocca le maniche per cercare soluzioni.