Un’analisi allarmante del Pesticide action network Europe ha rivelato la presenza di Tfa, derivato dei Pfas, in moltissimi alimenti.
Interbrand e Deloitte hanno pubblicato la classifica dei 50 brand che si sono mossi di più sul fronte della sostenibilità ambientale.
Il settore automobilistico è quello che si sta dando da
fare di più per uscire dalla crisi abbracciando la green
economy. È il risultato che emerge dal
terzo rapporto annuale (2013) sui brand più impegnati
nella sostenibilità ambientale stilato da Interbrand, una
delle società di consulenza più importanti al mondo, e
Deloitte che offre servizi per la sostenibilità.
Il podio è totalmente occupato da case automobilistiche,
forse quelle che più facilmente possono fare miglioramenti per
ridurre il loro impatto sul clima e sull’ambiente. Al primo posto
c’è la giapponese
Toyota che nell’ultimo anno ha investito molto nella gamma
ibrida (benzina-elettrica) e in progetti per la riduzione delle
emissioni di CO2 e del consumo di acqua ed energia nella fase di
produzione.
Al secondo posto c’è l’americana
Ford seguita dall’altra giapponese che sta cercando di colmare
il gap con la “cugina”, la Honda. Il primo brand che non produce
veicoli è
Panasonic che si ferma al quarto posto. Questa infografica
mostra la classifica completa:
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