Interferenti endocrini, un pericolo presente anche nella ciotola di cani e gatti

Gli interferenti endocrini sono sostanze che influiscono negativamente sul benessere e sulla salute di uomini e animali domestici. Impariamo a conoscerli.

  • Si chiamano interferenti endocrini e sono sostanze in grado di influenzare moltissimi meccanismi fisiologici, biochimici ed endocrini come la riproduzione, il metabolismo, la risposta immunitaria.
  • Anche per i nostri animali domestici queste componenti sono basilari e vanno conosciute e studiate per poter modulare schemi di comportamento e di approccio improntati al benessere e alla salute.

Si definiscono interferenti endocrini quelle sostanze chimiche esogene (e quindi non naturali) o una miscela di componenti sempre di natura chimica in grado di interferire con qualsiasi aspetto dell’azione ormonale. La principale fonte di esposizione umana agli interferenti endocrini è costituita dall’assunzione di cibo. In questo caso le sostanze chimiche saranno in grado di passare direttamente nella catena alimentare quando vengono utilizzate come pesticidi, per esempio, o potrebbero essere rilasciate da imballaggi alimentari contenenti metalli, bisfenolo o ftalati. Vediamo insieme quali sono le più importanti sostanze di questo tipo e qual è il loro effetto sulla salute dei nostri amici a quattro zampe con l’aiuto della dottoressa Chiara Dissegna, medico veterinario ed esperta di nutrizione animale.

cane mangia
I cani, come i gatti, possono avere conseguenze spiacevoli da cibi contaminati da interferenti endocrini © Pixabay

Pesticidi e bisfenolo

Tra gli interferenti endocrini ci sono molti pesticidi utilizzati in agricoltura.  Queste sostanze sono state studiate proprio per gli effetti sulla tiroide, sul sistema riproduttivo, su quello nervoso e adiposo. Studi in vitro hanno, inoltre, dimostrato che diversi pesticidi possono causare disbiosi intestinale e quindi problemi a livello dell’apparato gastro intestinale soprattutto nei cuccioli e negli animali giovani.

Il bisfenolo A (bpa), invece,  è una sostanza chimica ampiamente utilizzata nell’industria per la produzione di plastiche in policarbonato e resine, e ha purtroppo una nota attività di interferente endocrino. La preoccupazione sulla sicurezza del bpa ha portato all’imposizione di un divieto del suo utilizzo in alcuni prodotti e quindi all’ingresso nel mercato di analoghi del bpa, come il bisfenolo S (bps), il bisfenolo F (bpf), il bisfenolo AF (bpaf), e infine il bisfenolo B (bpb). Tuttavia, la loro somiglianza strutturale con il bpa originario ha sollevato preoccupazioni sulla loro potenziale capacità di interferenti. Diversi studi hanno riportato, infatti,  l’associazione di bpa e analoghi del bpa con un aumentato rischio di sviluppare malattie metaboliche come l’obesità.

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Sostanze come i pesticidi possono contaminare frutta e verdura ©Pixabay

Bifenili policlorurati e metalli

I policlorobifenili (pcb) sono noti interferenti endocrini massicciamente utilizzati fino alla metà degli anni Settanta come isolanti per apparecchiature elettriche, come trasformatori, interruttori, condensatori e termostati. Nonostante l’attuale divieto di produzione, i pcb continuano a essere un comune contaminante dell’ambiente.  Queste sostanze sono stati correlate a tumori ormono-dipendenti, alle alterazioni del sistema riproduttivo e ai disturbi cognitivi e metabolici. Le prove disponibili hanno mostrato,  inoltre, gli effetti dannosi dell’esposizione al pcb sul microbiota che può innescare disordini metabolici anche rilevanti.

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Negli scaffali dei supermercati i cibi possono nascondere pericoli insospettati© Pixabay

Occhio ai metalli, inoltre, che costituiscono interferenti endocrini che hanno la capacità di legarsi ai recettori ormonali. I metalli sono elementi chimici che possono fare parte della composizione degli inquinanti ambientali. Le principali fonti di esposizione umana sono l’inalazione di polvere o l’ingestione diretta di cibo e acqua contaminati. L’esposizione al metallo è stata correlata all’obesità, al diabete e alla sindrome metabolica.

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Gli interferenti endocrini sono sostanze nocive oggetto di studio da anni ©Pixabay

Gli interferenti endocrini e il microbioma

Sappiamo da tempo che il microbioma ha un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute e nello sviluppo della malattia attraverso diversi meccanismi. E questo anche e soprattutto nel caso dei nostri amici a quattro zampe. La disbiosi, definita come l’alterazione delle comunità del microbioma intestinale, è spesso correlata, infatti, a disturbi della salute.

Il microbioma intestinale produce una serie di molecole biologicamente attive che influenzano le funzioni fisiologiche, mentre a sua volta l’ospite influenza notevolmente la composizione e le attività del microbioma. Attraverso la parete permeabile dell’intestino, gli interferenti endocrini provenienti dalla circolazione entrano direttamente nell’ambiente intestinale o, per interazione con il sistema nervoso enterico, sono in grado di influenzare la composizione e le funzioni del microbioma intestinale.

La disbiosi così creata potrebbe a sua volta causare molti disturbi come obesità, diabete, malattie gastrointestinali, endocrine, immunologiche e neurocomportamentali. E, purtroppo, il nemico nascosto nella ciotola degli animali domestici in questi casi si fa sempre più subdolo e agguerrito. In ogni caso la ricerca scientifica in tema di interferenti endocrini è una realtà complessa e molto importante anche e soprattutto per quel che concerne gli sviluppi nutrizionali  e dietetici i cui aspetti concreti ne confermano ogni giorno la validità. Nell’attesa di nuove scoperte è però importantissimo, anche per la nutrizione pet, riferirsi ad alimenti a filiera corta, privi di conservanti o additivi, il più possibile derivanti da coltivazioni biologiche e certificate.

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