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Sarà un’estate all’insegna della siccità. E non saremo solo noi a soffrirne, ma anche gli animali con cui viviamo. Quanto è importante l’acqua per loro?
Ne parlano ormai da tempo. Il caldo in aumento e le piogge sempre più scarse stanno aprendo l’inquietante scenario della siccità. E, quando si parla di questo fenomeno, il pensiero va subito all’estate che è la stagione per eccellenza senza, o con pochi, rovesci. Ma non è sempre così e, a volte, la siccità coincide anche con altri periodi dell’anno. Anzi. Se il fenomeno si presenta in epoca autunnale o addirittura invernale diventa più grave e pericoloso. E i cambiamenti climatici di questi ultimi anni ci stanno portando proprio a un’estremizzazione di questi aspetti atmosferici, abbondantemente “conditi” da problematiche di vario tipo. Non da ultimo il proliferare di parassiti come le zecche che possono seriamente minare la salute di uomini e animali. Visto quello che sta succedendo, quindi, credo sia il caso di capire un po’ meglio il problema e dare un’occhiata all’idratazione necessaria per i nostri amici a quattro zampe che il razionamento dell’acqua potrebbe coinvolgere.
Cosa intendiamo esattamente per siccità? Si tratta di una caratteristica normale e ricorrente del clima ed è legata al concetto di deficit idrico temporaneo. Gli impatti della siccità possono variare in base alle sue caratteristiche e alla richiesta idrica per i diversi usi. Gli studi del ricercatore climatico Kelly Redmond nel 2002 definiscono la siccità come una “condizione di insufficienza idrica per soddisfare i bisogni”. Il fenomeno differisce concettualmente dall’aridità perché quest’ultima è una caratteristica permanente del clima che si verifica in quelle aree in cui c’è un deficit idrico permanente dovuto alla scarsità di pioggia.
La siccità non è un mero fenomeno fisico. L’effetto cumulato della scarsità di pioggia nel tempo ha impatti diversi sulla società, essendo il risultato dell’interazione fra pericolosità naturale (riduzione delle precipitazioni al di sotto della media) e i fabbisogni idrici per i vari usi. Per questa ragione spesso la siccità viene identificata in quattro tipi: meteorologica, agricola, idrologica e socio-economica.
Queste, in sintesi, le definizioni tecniche del periodo che stiamo attraversando. Ma di fronte a un razionamento dell’acqua nel nostro paese come dobbiamo comportarci per il benessere e la salute dei nostri amici animali? Abbiamo girato la domanda alla nutrizionista veterinaria – la dottoressa Chiara Dissegna – che ci ha raccontato alcune cose importanti per quel che riguarda l’idratazione dei nostri amici a quattro zampe e ci ha spiegato dei meccanismi spesso non conosciuti sulla capacità di cani e gatti di adattarsi all’ambiente. Anche e soprattutto in periodi di scarsità di acqua.
Il problema siccità colpisce duramente in primo luogo gli animali selvatici, per i quali si aggiunge anche lo spettro degli incendi dolosi o meno che, come ogni anno, infestano la nostra penisola. Tralasciando però la fauna selvatica è bene prendere in esame gli amici a quattro zampe che allietano la nostra vita in casa. Iniziamo con qualche dato. Il fabbisogno di acqua in un cane a riposo varia dai 50-80 ml per chilo di peso e in generale è maggiore nei soggetti di piccola taglia e nei giovani. Questo fabbisogno viene soddisfatto sia con l’acqua di bevanda che con l’acqua presente nel cibo. “Il tutto varia molto in funzione delle condizioni ambientali, dello stato fisiologico, del tipo di dieta e delle eventuali condizioni patologiche del cane. Per esempio una dieta fresca, costituita da carne, pesce e verdure arriva a soddisfare quasi interamente il fabbisogno idrico. Ovviamente quando il cane fa sport o siamo nelle stagioni più calde, la sola dieta non sarà sufficiente e l’animale dovrà per forza bere dell’acqua”, spiega Chiara Dissegna.
Ecco, quindi, spiegata la dicitura che si trova in tanti – in tutti sarebbe meglio dire – cibi industriali sia secchi che umidi destinati ai cani: “lasciare sempre a disposizione una ciotola d’acqua”. Se l’animale ha sete, infatti, complice il clima caldo, l’attività fisica o semplicemente qualche snack di troppo, la ciotola di acqua fresca non deve mai mancare vicino a lui.
E passiamo al gatto. “Richiede circa 50 ml d’acqua per kg di peso corporeo al giorno e, anche in questo caso, il fabbisogno si copre con l’acqua libera e quella presente negli alimenti. In natura, mangiando prede come piccoli mammiferi e uccelli che contengono circa il 70 per cento di umidità, il gatto copre la quasi totalità del suo fabbisogno idrico. Così come un felino che mangia cibo umido, con un contenuto d’acqua dell’80 per cento, può coprire interamente il fabbisogno”, continua l’esperta.
Diverso invece il discorso che riguarda le diete secche commerciali che di umidità ne contengono al massimo il 10 per cento. In questo caso, i gatti devono necessariamente bere dell’acqua. Ed è fondamentale che lo facciano. A volte, però, il micio di casa disdegna la ciotola – in questo si comporta diversamente dal cane – e rischia la disidratazione e i problemi che ne conseguono.
Di solito col cane non accade, ma è anche vero che molti soggetti non amano più di tanto bere e, soprattutto, se alimentati con una dieta casalinga o con la Barf, disdegnano l’acqua e, magari, si abbeverano felici nella prima pozza di umidità che trovano in campagna. Che fare, allora?
Ecco qualche piccolo trucchetto:
In conclusione, quindi, l’acqua è essenziale per tutti, esseri umani e altri animali, e con il caldo torrido di questi giorni e l’aumento conseguente del bisogno di idratazione di tutti noi, un occhio particolare va anche all’apporto idrico di cani e gatti. Senza scordare i piccoli abitanti dell’aria. Una piccola ciotola di acqua sul balcone o la terrazza potrà aiutare gli uccelli metropolitani. Non dimentichiamolo perché, mai come in questo periodo, bere è essenziale anche per loro.
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