Iride, la costellazione di satelliti che monitorerà la Terra

Il progetto italiano Iride è uno dei più ambiziosi al mondo: una cinquantina di satelliti monitoreranno l’ambiente e il Pianeta.

L’Agenzia spaziale europea (Esa) ha siglato un nuovo contratto, con la francese Thales Alenia Space, per la costruzione di parte dei satelliti che comporranno la “costellazione” Iride. Si tratta di un’opera italiana unica nel suo genere, del valore complessivo di 1,3 miliardi di euro e composta da decine di satelliti di vario tipo e dimensioni. Il cui obiettivo è di monitorare ciò che accade sulla Terra: dalla sorveglianza idrogeologica a quella dei litorali, dagli incendi boschivi alla qualità dell’aria, passando per le condizioni meteorologiche e per il controllo del traffico marittimo.

Firmati contratti con Thales Alenia Space, Ohb Italia e Argotec

Il progetto è estremamente ambizioso: Thales Alenia Space costruirà sette satelliti, di cui sei radar e uno ottico, per 180 milioni di euro (112 per i primi e 75 per il secondo). L’accordo prevede anche un’opinione per altri cinque satelliti, per un totale aggiuntivo di 94 milioni.

iride satelliti
Una rappresentazione del progetto Iride presente sul sito dell’Agenzia spaziale europea © Esa

Per il progetto Iride, nello scorso mese di dicembre era già stato siglato un altro contratto con la Ohb Italia, divisione della tedesca Ohb: l’azienda costruirà dodici satelliti (e altri dodici in opzione); dieci (e quindici in opzione) saranno fabbricati dall’italiana Argotec.

I satelliti della costellazione Iride saranno operativi a partire dal 2026

A finanziare il mega-progetto saranno, in larghissima parte, capitali pubblici del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). In un evento tenuto nello scorso mese di ottobre presso l’Istituto europeo di ricerche spaziali (Esrin) di Frascati, in provincia di Roma, è stato spiegato che la costellazione Iride dovrebbe essere operativa a partire dal 2026, con i primi lanci dei satelliti previsti per l’anno precedente. A portare in orbita i satelliti sarà, almeno in parte, il piccolo razzo italiano Vega-C prodotto dall’azienda Avio di Colleferro (Roma).

“L’Italia è sempre più presente tra i leader nel settore dell’osservazione della Terra”, aveva commentato Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), secondo quanto riportato dall’Ansa -. Iride si integrerà sia con gli altri programmi spaziali italiani, come CosmoSkyMed e Prisma, sia con i programmi europei ai quali partecipa, come Copernicus, sia con quelli di altre nazioni, come gli Stati Uniti”.

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