
Dopo due mesi di tregua, l’aviazione israeliana ha lanciato pesanti raid sulla Striscia di Gaza. Tra gli oltre 400 morti ci sono anche bambini.
Israele ha fatto una nuova strage di civili nel nord della Striscia di Gaza, mentre in Libano continua ad attaccare l’Unifil.
L’esercito di Israele ha compiuto l’ennesima serie di attacchi brutali nel nord della Striscia di Gaza. Prima sono stati colpiti cinque bambini che giocavano in stradam poi è stata la volta di una scuola usata come rifugio a Nuseirat, poi ancora di una tendopoli nell’area esterna dell’ospedale di al-Aqsa, infine di punto di distribuzione di cibo a Jabalia. Il bilancio è di decine di morti e feriti, mentre sul fronte nord di Israele continuano gli attacchi contro l’Unifil.
Il primo attacco israeliano del 13 ottobre è stato nel mezzo di una strada nel nord di Gaza. Un drone ha colpito una persona mentre camminava e l’esplosione ha ucciso anche cinque bambini che si trovavano lì a giocare. In serata una scarica di artigliera israeliana ha colpito una scuola usata come rifugio nel campo profughi di Nuseirat. L’attacco ha riguardato l’istituto di al-Mufti, dove si trovavano in centinaia, e ha ucciso almeno 22 persone, ferendone una cinquantina. Come ha sottoloneato l’Unrwa, la scuola era anche usata come centro di vaccinazione contro la poliomielite, malattia che nella Striscia di Gaza era stata debellata venti anni fa ma che è tornata negli ultimi mesi per effetto della devastazione causata dall’offensiva israeliana.
Nella notte un altro attacco israeliano ha compito una tendopoli presso l’ospedale di al-Aqsa, a Deir al Balah. Da qui sono arrivate immagini terribili, con persone divorate dalle fiamme e i loro rifugi provvisori andati distrutti. Il bilancio in questo caso è stato di quattro morti. Infine, nelle prime ore del 14 ottobre un nuovo attacco israeliano ha colpito un punto di distrubizione degli aiuti umanitari a Jabalia, con un bilancio di dieci morti e 30 feriti. Nel giro di 24 ore le vittime palestinesi degli attacchi israeliani sono state oltre 60.
Mentre l’esercito israeliano bombardava sul fronte sud, quello con la Striscia di Gaza, anche sul fronte nord, quello con il Libano, non è scesa la tensione. E lo scontro con l’Unifil, la missione di peacekeeping dell’Onu, si è acuito.
Dopo gli attacchi dei giorni precedenti, che avevano portato a condanne condivise da parte della comunità internazionale, anche nel corso del weekend l’esercito israeliano ha colpito le basi delle Nazioni Unite, causando almento 15 feriti. Questo è successo dopo che due carri armati hanno fatto irruzione in una delle basi della missione.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto ufficialmente all’Unifil di sgomberare l’area, un’escalation verbale parallela a quella militare che ha portato a nuove prese di posizione di condanna da parte dei leader internazionali. Perfino il presidente statunitense Joe Biden ha intimato a Israele di smettere di prendere di mira le basi e il personale dell’Unifil.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Dopo due mesi di tregua, l’aviazione israeliana ha lanciato pesanti raid sulla Striscia di Gaza. Tra gli oltre 400 morti ci sono anche bambini.
Da gennaio Israele sta conducendo una violenta campagna militare in Cisgiordania. Sono state uccise decine di persone e in 40mila sono in fuga.
Il 15 gennaio Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco dopo 15 mesi. Dovrebbe entrare in vigore il 19 gennaio, ma Israele già vacilla.
Il team di ricerca Forensic Architecture ha mappato con telerilevamento e modellazione 3D gli attacchi israeliani su Gaza, evidenziando un pattern preciso contro i civili.
Israele a Gaza sta attuando politiche che privano deliberatamente la popolazione delle risorse per vivere. Per il Comitato speciale dell’Onu è genocidio.
Due leggi approvate da Israele a larga maggioranza renderanno di fatto impossibile per l’Unrwa operare a Gaza e in Cisgiordania. La comunità internazionale insorge.
Continua l’assedio israeliano su Gaza nord, dove per l’Onu l’intera popolazione è a rischio morte. Nuovi missili contro l’Iran, mentre in Libano uccisi tre giornalisti.
Tra bombardamenti, trasferimenti forzati, arresti e blocchi agli aiuti umanirari, Israele sta svuotando la Striscia di Gaza settentrionale.
Israele ha ucciso il leader di Hamas, Yahya Sinwar. Potrebbe essere un preludio al cessate il fuoco a Gaza, ma Netanyahu non vuole fermarsi.