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L’effetto domino è una reazione a catena che si verifica quando un cambiamento è in grado di produrre a propria volta una mutazione, dando origine a una sequenza lineare. L’espressione deriva dalla caduta delle tessere del domino: spingendo la prima, questa urta la seconda che a propria volta spinge la terza e così via. Ebbene,
L’effetto domino è una reazione a catena che si verifica quando un cambiamento è in grado di produrre a propria volta una mutazione, dando origine a una sequenza lineare. L’espressione deriva dalla caduta delle tessere del domino: spingendo la prima, questa urta la seconda che a propria volta spinge la terza e così via. Ebbene, nel mondo della mobilità sostenibile quest’effetto è stato, virtuosamente, attivato, a tutto vantaggio del moltiplicarsi delle proposte a propulsione elettrica. L’ultima tessera in ordine di tempo a essere innescata è la casa inglese Jaguar; la concept presentata in occasione del Salone dell’auto di Los Angeles anticipa infatti la prima vettura a batteria della storia del costruttore britannico.
Sino ad oggi, il Gruppo Jaguar Land Rover aveva percorso solo marginalmente la strada della sostenibilità, declinando in configurazione ibrida la SUV Range Rover in attesa dell’ampliamento della gamma dei propulsori ecocompatibili. Una necessità resa impellente dai limiti sempre più stringenti alle emissioni e dalle mosse della concorrenza. Il successo di Tesla, l’impegno di Bmw e Mercedes-Benz nelle motorizzazioni ibride e a batteria, gli annunci in ambito premium delle future elettriche Maserati e Porsche oltre al proposito dei colossi Toyota e Volkswagen di creare, in un’ottica più generalista, vere e proprie gamme di veicoli sostenibili, hanno generato l’effetto domino cui si accennava in apertura. Ecco che, così, anche la “tessera” Jaguar è stata messa in moto.
La concept del costruttore inglese si chiama i-Pace e darà vita entro il 2018 a una Suv a batteria in grado di coniugare il rispetto dell’ambiente con la sportività e il piacere di guida. Alimentata mediante batterie al litio da 90 kWh raffreddate a liquido e prodotte dalla stessa Jaguar – una scelta tutt’altro che scontata – potrà contare su di un’autonomia di 500 chilometri nonostante l’elevata potenza del gruppo propulsivo, accreditato di 400 cv. La sport utility inglese dovrebbe scattare da 0 a 96 km/h in circa quattro secondi, complici la trasmissione monomarcia, la coppia di 700 Nm e la trazione integrale a gestione elettronica resa disponibile dalla presenza di un motore elettrico in corrispondenza di ciascun assale.
La ricarica completa, affidandosi a un sistema rapido da 50 kW, avviene in poco più di due ore, mentre in novanta minuti è disponibile l’80 per cento dell’energia. Le batterie, come consuetudine per le vetture elettriche d’ultima generazione, sono “annegate” nel pianale così da ottimizzare la distribuzione dei pesi e abbassare il più possibile il baricentro dell’auto, a tutto vantaggio della guidabilità. Ricercata l’estetica, caratterizzata da un ridotto coefficiente di resistenza aerodinamica, dallo spostamento in avanti dell’abitacolo rispetto allo standard – una novità resa possibile dalla compattezza del powertrain a zero emissioni – oltre che dal contenimento degli sbalzi e dal notevole sviluppo longitudinale del passo. Quest’ultima una caratteristica che gioca a favore dell’abitabilità e dello spazio a bordo.
La concept Jaguar ha il merito di poter contare su di una praticità difficilmente riscontrabile in un veicolo elettrico di grande diffusione. Ai cinque posti comodi in abitacolo si accompagna infatti una capacità del bagagliaio di 530 litri – allineata alle Suv tradizionali di analoghe dimensioni – cui aggiungere i 28 litri portati in dote da un piccolo vano anteriore. Fuori dagli schemi il tunnel “sospeso” e il tetto panoramico con cornice a Led che promette un’esperienza di guida notturna unica, mentre seguono il trend volto alla digitalizzazione della strumentazione e dei comandi i due display da 12 pollici per la gestione delle informazioni di bordo e del sistema multimediale. Jaguar i-Pace, che mira a rivoluzionare la percezione del marchio inglese nel mondo, potrà essere scoperta anche tramite la realtà virtuale presso appositi hub a Londra e Los Angeles oppure mediante una specifica app. L’effetto domino è innescato. Chi sarà il prossimo costruttore a cimentarsi nella propulsione elettrica?
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