
L’Italia non è in una condizione di reale indipendenza energetica. Ma la transizione dettata dalle fonti rinnovabili può cambiare la situazione.
Un aliante, due piloti, una macchina fotografica: ecco i protagonisti di un bel progetto che “prende il volo”, realmente, per mostrarci che le energie rinnovabili non solo sono pulite. Sono anche belle!
L’idea, battezzata “Safari in aliante”, l’ha avuta APER
(Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili) insieme ad
altre aziende sue associate.
In Italia ci sono parchi eolici, impianti fotovoltaici e
centrali idroelettriche. Per poterli vedere tutti, bisognerebbe
intraprendere un tour lungo tutto lo Stivale.
Due piloti di grande esperienza, Carlo Durante e Danilo
Trovò, ci vengono in aiuto con un volo che in totale
raggiungerà circa 2200 km. Il viaggio è dal 10 al 17
maggio a bordo di un mezzo che più di tutti si presta a
rappresentare le energie rinnovabili: l’aliante.
Il suo volo silenzioso e leggero è una perfetta sintesi
tra l’intimo contatto con la natura e il più elegante
progresso della tecnologia. E soprattutto è “la miglior
metafora per descrivere il mondo delle rinnovabili. Il volo di un
aliante è infatti possibile grazie a vento, sole e acqua”
spiega Marco Pigni, Direttore APER.
I due piloti hanno stabilito tempi di percorrenza e tappe. Una
tratta ogni giorno, diverse nel viaggio di andata e in quello di
ritorno, lungo l’Italia, dalla Lombardia fino a toccare la
Calabria, per immortalare gli impianti di energia rinnovabile
più importanti.
Che le energie rinnovabili siano una risorsa non è una
novità, ma spesso devono combattere contro i pregiudizi,
più che altro culturali, in merito al loro impatto estetico
e ambientale. Ecco perché un volo e delle foto, tante, per
dimostrare il contrario.
Per non perdersi gli aggiornamenti sul volo, l’itinerario, e
consultare il diario di bordo, basta cliccare sul sito
www.nitrogliding.com. Per godersi un reportage più completo,
invece, bisognerà aspettare ancora un po’: un dvd con una
selezione delle foto più belle sarà infatti il
“frutto” di questo inedito safari e, perché no, il primo
passo verso una nuova cultura delle rinnovabili.
Valentina Gerig
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