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Gli studenti che fanno una buona prima colazione riportano a scuola le migliori votazioni, nettamente più alte di chi la salta o la fa con cibi scadenti. E tale effetto dura nel tempo.
Fare una buona prima colazione per migliorare il rendimento scolastico. Non è più il suggerimento della vecchia zia ma una realtà scientifica dimostrata anche sul piano sociale.
Una ricerca britannica ha analizzato i risultati di un particolare esame di valutazione (lo Statutory Assessment Test – SAT) che è effettuato intorno agli undici anni di età nelle scuole gallesi, e ha riletto all’indietro i comportamenti alimentari dei ragazzi che hanno partecipato alla ricerca. La buona notizia è che almeno un ragazzo su cinque faceva una ottima prima colazione; la pessima notizia è che quattro ragazzi su cinque non la facevano o mangiavano solo qualche dolcetto. Tra chi al mattino dedicava il giusto tempo a nutrirsi con i cibi giusti, la percentuale di voti elevati era doppia che nel gruppo di chi si “dimenticava” di mangiare prima di andare a scuola. Questi stessi effetti si vedono bene anche quando servono degli sprint finali per valutazioni intermedie o per la fine dell’anno. Lo studio ha valutato i ragazzi in due diverse occasioni: sei mesi prima e diciotto mesi prima delle rilevazioni finali (il SAT). Purtroppo, alcuni ragazzi che all’inizio della ricerca facevano la prima colazione, dopo un anno avevano smesso di farla e i ricercatori hanno potuto valutare bene anche la durata dell’effetto “voti migliori”, scoprendo che chi stava facendo una buona prima colazione negli ultimi sei mesi aveva il massimo degli effetti ma anche chi la aveva fatta solo fino a diciotto mesi prima dell’esame finale aveva comunque voti migliori di chi non avesse mai fatto prima colazione o la stesse facendo male, anche se il beneficio si andava gradualmente riducendo.
Una prima colazione con caratteristiche salutari risponde ai criteri che abbiamo già presentato nel Manifesto della prima colazione. E’ importante riempirla di colore, fare in modo che la frutta sana sia presente sulla tavola, sia come frutta fresca sia come marmellata fatta di sola frutta, con minore indice glicemico e con molti nutrienti che restano presenti nel prodotto finale. E al loro fianco deve trovare posto la giusta quantità di proteine (yogurt, noci, mandorle, prosciutto, formaggio fresco) e di cereali integrali o di pane, che quando è lui pure integrale, regala allo studente qualche altra sostanza utile al rendimento scolastico.
Anche una crema di nocciole e cacao, quando è fatta con una buona percentuale di proteine, e contiene per davvero delle nocciole biologiche e non solo la loro ombra, consente di introdurre nella colazione proteine vegetali buone, che si possono affiancare al gusto dolce, mantenendo il corretto equilibrio tra carboidrati e proteine per un ottimale metabolismo degli zuccheri. I semi oleosi (mandorle, nocciole, e noci) sono dei veri supporti per la funzione cerebrale. Tra un biscottino e una noce, è sempre meglio una noce (e a volte anche due).
L’effetto positivo non si limita comunque solo agli studenti: si hanno gli stessi miglioramenti della performance anche negli adulti che svolgano una qualsiasi attività mentale in cui sia necessaria concentrazione e focalizzazione. Una buona scusa perché a fare una sana prima colazione si ritrovino insieme sia genitori che figli.
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