
Diminuire, o escludere, le proteine animali dalla nostra alimentazione non solo fa bene ma è anche semplice.
Chi ama la cucina speziata dev’essere messo in guardia : ogni eccesso è dannoso, si sa, e questo vale anche per le spezie e le piante aromatiche alimentari; ma prima di condannarne l’abuso, dovremmo imparare a usarle. Le spezie e le piante aromatiche, spesso poco o pochissimo utilizzate nell’alimentazione di tutti i giorni, possono essere
Chi ama la cucina speziata dev’essere messo in guardia : ogni eccesso è dannoso, si sa, e questo vale anche per le
spezie e le piante aromatiche alimentari; ma prima di condannarne l’abuso, dovremmo imparare a usarle. Le spezie e le piante
aromatiche, spesso poco o pochissimo utilizzate nell’alimentazione di tutti i giorni, possono essere un prezioso complemento
nutritivo, dalle grandi potenzialità preventive e terapeutiche.
Con “spezie” vogliamo qui intendere l’insieme delle piante
aromatiche alimentari, fresche o secche, di cui si usano in cucina
(a seconda delle diverse piante) le varie parti profumate come
foglia, scorza, seme, frutto, radice, corteccia e così via.
Le parti aromatiche delle piante sono ricche di sostanze attive
benefiche; praticamente tutte le aromatiche, ad esempio, sono
dotate di proprietà antisettiche e antiossidanti.
Gli effetti extranutrizionali delle spezie sono molteplici e
sorprendenti; ad esempio il peperoncino e la paprica (ma anche lo
zenzero, il sedano e così via) stimolano le ghiandole
surrenali, facendo innalzare il livello dei corticosteroidi e
migliorando così il tono generale, con un effetto
antistress. Un altro “classico” delle spezie è l’effetto
eupeptico, ovvero lo stimolo sulle secrezioni digestive (salivare,
gastrica, pancreatica, intestinale); ad esempio favoriscono la
secrezione di ptialina, l’enzima della saliva necessario a digerire
gli amidi.
Le piante aromatiche sono anche ottimi conservanti, che agiscono
sia come antibatterici che come antiossidanti. Un esempio notevole
è quello del chiodo di garofano, potente antisettico, usato
infatti tradizionalmente per aromatizzare cibi “ad alto rischio” di
alterazione e di contaminazione microbica, come ad esempio il brodo
o gli stufati. L’effetto antiossidante è anche un alleato
contro l’invecchiamento e le malattie degenerative; la curcuma,
spezia base per la preparazione del curry, è ricchissima di
curcumina, un pigmento giallo che combatte efficacemente i radicali
liberi, oltre a stimolare l’attività del fegato e della
cistifellea.
Ma non finisce qui: per combattere raffreddori e influenze, niente
di meglio di un bel piatto di penne all’arrabbiata, questo
perché il peperoncino (come lo zenzero, l’aglio, la cipolla
e molte altre aromatiche), con un processo di “ventilazione
polmonare”, agisce come mucolitico e antisettico delle vie
respiratorie, favorendo l’espettorazione e aiutando a contrastare i
sintomi delle malattie infettive respiratorie.
Francesca Marotta
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Diminuire, o escludere, le proteine animali dalla nostra alimentazione non solo fa bene ma è anche semplice.
Uno studio americano ha osservato l’associazione tra il consumo di cibi ultra-processati e il rischio di artrosi al ginocchio dovuto alla presenza di grasso accumulato nei muscoli delle cosce.
Nella Bassa California, la cooperativa Guardianas del Conchalito sta salvando la zona umida costiera di La Paz, dando un contributo alla mitigazione del clima e all’indipendenza delle donne.
Secondo uno studio, le antocianine che donano ai vegetali i colori rosso, viola e blu si distinguono per il loro effetto protettivo contro i danni da microplastiche all’apparato riproduttivo.
La Nascetta è l’unico vitigno bianco autoctono delle Langhe, ma era stato abbandonato nel dopoguerra perché coltivarlo non è facile. Ora c’è chi ci sta riprovando, con successo.
Uno studio ha evidenziato un’associazione tra un maggiore consumo di yogurt e tassi più bassi di cancro al colon prossimale.
L’aderenza alla dieta mediterranea è stata associata dai ricercatori a una salute cerebrale ottimale, con una migliore integrità della sostanza bianca, riduzione dell’infiammazione e dello stress ossidativo.
In Italia lo spreco di cibo è cresciuto, basterebbe però che ognuno di noi lo tagliasse di 50 grammi ogni anno per raggiungere l’obiettivo dell’Agenda 2030.
Dalla crema di ceci e bergamotto al burger di fagioli neri, ecco 5 idee per portare in tavola i legumi, buoni per noi e per il Pianeta.