La Lav chiede all’Ue di rettificare la risposta dell’ex commissario sull’orsa Daniza

Il commento dell’ex commissario europeo all’Ambiente in merito alla morte dell’orsa è in aperto contrasto con la Direttiva Habitat.

Non c’è pace neanche da morta per l’orsa Daniza. L’ormai celebre plantigrado, ucciso lo scorso settembre con una dose fatale di anestetico dalla Provincia di Trento, continua a far parlare di sé. Perfino il commissario europeo all’Ambiente ha giustificato l’assassinio dell’orsa. Alla Lav non sono proprio piaciute le parole con cui Janez Potocnik, il cui mandato è scaduto da qualche giorno, ha risposto alla recente interrogazione sul caso dell’orsa Daniza, avanzata da alcuni eurodeputati del Movimento 5 stelle.

 

La risposta dell’ex commissario infatti entra in contrasto con le norme in materia di orsi della Direttiva Habitat, facendo riferimenti a concetti dei quali non c’è traccia nella direttiva come “individuo problematico” e “cattura o controllo letale”. Inoltre la Commissione europea si sarebbe pronunciata basandosi esclusivamente sulle informazioni fornite dalla Provincia di Trento, “soggetto responsabile della tragica morte dell’orsa Daniza”, evidenzia la Lav.

 

Tali informazioni, contestate da esperti nazionali ed internazionali, riferiscono di un orso problematico e pericoloso mentre la realtà è ben diversa. Prima dell’aggressione al cercatore di funghi Daniza, introdotta nel 2000 nell’ambito del progetto Life Ursus finanziato dall’Unione europea, non aveva mai creato problemi e se ha attaccato l’uomo, colpevole di aver violato le basilari norme da adottare in caso di incontro con un orso, lo ha fatto solo per proteggere i suoi due cuccioli.

 

La Lav ha quindi chiesto a Karmenu Vella, il nuovo commissario europeo all’Ambiente, di rettificare quanto prima la risposta fornita dal suo predecessore che entra in contrasto con la politica dell’Unione europea che da tempo è protagonista di sostanziosi finanziamenti per i progetti Life per la protezione degli orsi ed il loro ripopolamento.

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