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Affrontare il parto con l’assunzione di posizioni naturali significa aiutare le future mamme a dare alla luce agevolando il processo di nascita.
L’intero ciclo che va dal concepimento alla gravidanza e termina con il parto si fonda sul naturale e indisturbato succedersi degli eventi e fa parte della vita sessuale e spirituale della donna. Andando a ritroso nel tempo si ritrovano numerose testimonianze delle posizioni assunte dalle donne durante il parto. Il geroglifico egiziano che esprime il verbo partorire è infatti il disegno di una donna accovacciata mentre esiste una statua marmorea proveniente da Sparta del 500 a.C. che raffigura un parto nella stessa posizione; in Messico è stata invece rinvenuta una pietra della fertilità raffigurante una dea nell’atto di partorire in piedi ed è noto da antichi disegni come nella Cina antica le donne dessero alla luce i propri figli inginocchiate sopra una stuoia di paglia. Una serie di abitudini che sono state completamente abbandonate con l’evoluzione.
È universalmente riconosciuto che più diventiamo civilizzati e più dimentichiamo le abitudini naturali. Partorire in modo attivo vuol dunque dire esercitare la propria volontà e il proprio istinto durante il travaglio, ritrovando quelle posizioni che tradizionalmente sono state utilizzate nei secoli, stando in piedi, camminando, accovacciandosi, e non essere obbligati passivamente alla posizione supina, utilizzata per facilitare il lavoro degli operatori.
Secondo alcuni studi effettuati risulta infatti come il movimento e la posizione verticale durante il travaglio facilitino le contrazioni e la dilatazione, facendo entrare in gioco alcuni principi della fisica come la forza di gravità, che vengono negati quando si fa partorire una donna distesa. Ad affermarlo è Hannah Dahlen, professoressa di ostetricia alla Western Sydney University, secondo la quale dare alla luce in piedi o accovacciata presenta molti vantaggi tanto per la mamma quanto per il bambino. Tra questi, per esempio, troviamo una riduzione della fatica grazie allo sfruttamento della forza di gravità e una migliore respirazione del bebè nell’utero materno.
Pur riconoscendo i vantaggi e le garanzie di sicurezza raggiunti dalla moderna ostetricia bisogna evitare che le donne perdano la loro capacità istintuale di partorire, e fare si che la trasmettano come patrimonio da una donna all’altra, da una generazione alla successiva.
A tal proposito, diventano utili da trasmette anche alcuni rimedi che aiutano le donne a ridurre la percezione dei doloro. Per esempio, la respirazione nel parto assume un ruolo fondamentale per affrontare i dolori che danno la vita, ma anche l’omeopatia e floriterapia che aiutano sia durante il parto che durante la gestazione. Nascere nell’acqua è, infine, una delle tecniche che riconnette con l’elemento d’origine della vita stessa consentendo di percepire i dolori meno intensamente. Perché se ci si rilassa si galleggia, se ci si dibatte e ci si oppone si va a fondo.
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