
Dalla lucciola che si ciba di una chiocciola alle ife dei funghi del sottobosco: in un libro con gli scatti di Renato Cottalasso raccontano la biodiversità all’interno dell’azienda agricola biodinamica La Raia.
“Attenti! Prima di bere lo dovete osservare; ciascun vino ha un suo colore diverso. E poi portarlo al naso: ciascuno ha il suo profumo. Attenti, va trattenuto in bocca, così da ascoltarne il racconto. C’è dentro la fatica dei contadini”. “Le tradizioni sono la base su cui puntare i piedi per balzare in avanti”. “Ho
“Attenti! Prima di bere lo dovete osservare; ciascun vino ha un
suo colore diverso. E poi portarlo al naso: ciascuno ha il suo
profumo. Attenti, va trattenuto in bocca, così da ascoltarne
il racconto. C’è dentro la fatica dei contadini”.
“Le tradizioni sono la base su cui puntare i piedi per balzare
in avanti”.
“Ho indicato – forse primo dati gli anni – quale
unica via di salvezza, la riappropriazione contadina. Dico
riappropriazione, sia nel senso fisico, sia in quello morale della
terra. Chi la lavora, con le proprie mani, chi sa affrontare i
mutamenti così rapidi delle condizioni climatiche, da
ottimali a pessime (…. ) costui è il lavoratore cui
sono dovuti maggiori il rispetto e la remunerazione. Lui provvede
alla necessità e alla qualità della vita. Gli altri
sono sussidiari”.
“Compagni dai campi e dalle cantine, prendete la falce e
inforcate il tortello, stendete la pi(a)zza e bevete il Brunello.
Comunismo della ricchezza, non della povertà si auspicava
Marx”.
E’ allora che mi vien di pensare all’intelligenza della cucina
della mancanza, della cuisine arrangiata, basata sull’ingrediente
assente e sfuggente tipo le fragole scappate (la zuppetta di pane e
vino rosso zuccherato con cui i bambini a corto di frutti prelibati
potevano sognare il sottobosco, gli elfi, i coboldi, i bagordi),
alle vongole fujute (spaghetti ripassati in una mestolata d’acqua
di mare, aglio e prezzemolo, ai fagioli all’uccelletto (in cui il
suddetto augelletto non ha intinto manco la punta del
becco)… Penso all’abbinamento della povertà con la
maestà dei prati non coltivati, peso all’acqua cotta e alle
sue infinite varianti derivanti dalle stagioni e dai siti visitati
dal pastore, gli ampi campi che funzionano come banchi del mercato
(prendi e non paghi) come tavolozze cangianti”.
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Dalla lucciola che si ciba di una chiocciola alle ife dei funghi del sottobosco: in un libro con gli scatti di Renato Cottalasso raccontano la biodiversità all’interno dell’azienda agricola biodinamica La Raia.
Abbiamo curiosato tra le ultime uscite e le prossime novità: ecco 5 libri di cucina che vi consigliamo per reidratarvi con gusto, imparare a usare spezie ed erbe e cucinare per tanti amici (anche senza fornelli) per tutta l’estate!
“Terra Madre” – Pubblicato in occasione dell’incontro mondiale con i contadinidi tutto il mondo organizzato da Slow Food
La frutta e verdura che mangiamo hanno perso le proprietà nutritive dei loro antenati selvatici, e l’agricoltura ne è la causa secondo il libro Un piacere selvaggio. Ma esistono soluzioni.
Nel libro Kitchen social club, Don Pasta ci porta in viaggio per l’Italia per conoscere persone che producono cibo pulito e senza sfruttamento: un movimento per resistere al capitalismo industrializzato.
Curarsi con i cibi che mangiamo è il punto di partenza per la nostra salute. “Gli alimenti possono essere la base e il sostegno di ogni terapia anche perché, al contrario di molti farmaci, vengono riconosciuti immediatamente dal nostro organismo“. Inizia così il libro Manuale pratico di rimedi naturali scritto dalla naturopata Angelica Agosta e
DNE La dieta della nicchia ecologica. Tecniche Nuove, Milano 2009
Verdure golose. Guido Tommasi Editore, Milano 2008
Il cuoco segreto dei papi. Bartolomeo Scappi e la Confraternita. Gangemi Editore, Roma 2007