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Tuberi: cosa fare delle patate che iniziano a germogliare? Certamente non indicate per il consumo, a causa dell’elevato contenuto in solanina, possono invece esser ripiantate nell’orto, con vantaggi notevoli nella raccolta e nella resistenza ai parassiti.
Quando si cura un orto in piccola scala può risultare molto
utile utilizzare, per la semina delle patate, i tuberi
pregerminati.
Si tratta di una pratica molto impegnativa, ma che consente di
ridurre sensibilmente il tempo che intercorre fra la messa a dimora
e lo sviluppo della pianta. Con il doppio vantaggio di avere un
anticipo rilevante della raccolta (fino a 10-15 giorni) e un minor
rischio dell’attacco parassitario che in genere si manifesta
proprio negli ultimi giorni del ciclo.
Una volta prescelte le patate da far germinare (è
consigliabile utilizzare patate da seme, magari di una
varietà coltivata biologicamente; ma si possono utilizzare
anche vecchi tuberi di patata avanzati e già con i primi
ricacci), è necessario disporre uno strato di tuberi in una
cassetta di legno a bordi bassi, posta in un ambiente tiepido (la
temperatura ottimale è tra i 15 e i 18° C), arieggiato e
ben illuminato.
In condizioni ottimali, dopo circa due settimane i germogli emessi
dalle patate raggiungo la lunghezza di 3-4 centimetri. E’ questo il
momento più adatto per effettuare la messa a dimora che in
genere va eseguita in primavera. I tuberi vanno interrati, a circa
10 cm di profondità, in file distanti circa 60-70 cm tra
loro; mentre la distanza tra i tuberi deve essere di circa 20-30
cm.
E’ importante, nelle prime fasi di sviluppo della patata,
effettuare la rincalzatura dei filari, la cui utilità
è quella di difendere le piante dal freddo, favorirne il
radicamento e aumentare le difese dai parassiti.
Mimmo Tringale
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