Toscana, il Masso delle fanciulle minacciato dalla costruzione di un impianto geotermico

Nella riserva naturale Foresta di Berignone verranno realizzati due pozzi per esplorazioni geotermiche. Protestano gli abitanti dei comuni coinvolti.

In Toscana, la regione più boscosa di Italia, si trova la riserva naturale Foresta di Berignone che si estende nell’alta Val di Cecina nei territori comunali di Volterra e di Pomarance. In quest’area, caratterizzata da un ottimo stato di conservazione, dall’elevata naturalità e da una notevole biodiversità, si può ammirare il Masso delle fanciulle, angolo di straordinaria bellezza nel quale è possibile immergersi nelle acque verde smeraldo del fiume Cecina. La leggenda vuole che tre ragazze, per fuggire dalle attenzioni di un signorotto prepotente, si buttarono in acqua dal masso e annegarono, da qui il nome del luogo.

 

Riserva della Foresta di Berignone
Il Masso delle fanciulle si trova in un tratto balneabile del fiume Cecina che scorre in una rigogliosa valle tra il Comune di Pomarance e quello di Volterra, nella Provincia di Pisa (Toscana).

 

Questo gioiello della natura è però in pericolo, minacciato dall’imminente realizzazione di due pozzi per esplorazioni geotermiche a 2.350 metri di profondità. La regione Toscana ha approvato il progetto che vedrà l’avvio delle perforazioni vicino al Masso delle fanciulle, i Comuni di Pomarance e Volterrana, insieme al Comitato difensori della Toscana si sono invece opposti (invano) al progetto considerato eccessivamente impattante dal punto di vista ambientale.

 

Nonostante le remore dei comuni interessati le perforazioni si faranno in nome del concetto di “utilità pubblica”, ha fatto sapere la regione. I pozzi sorgeranno nell’area “Mazzolla Volterra”, nel territorio di Pomarance e Volterra, poco distante dall’oasi naturalistica.

 

Masso delle fanciulle
L’ara, facilmente raggiungibile, attira durante l’estate numerosi bagnanti e escursionisti

 

“La posizione dei comuni di Pomarance e Volterra è chiara – ha dichiarato il sindaco di Pomarance, Loris Martignoni – apertura alla geotermia in generale, ma non in zone che abbiamo sempre considerato da preservare. L’area in cui saranno realizzati i pozzi è prevalentemente nel nostro territorio e il progetto non è conforme al regolamento urbanistico di Pomarance. Ma questo non ha impedito alla regione di considerare fattibile l’operazione. Si tratta di energia, un settore strategico per il Paese. E ciò permette a regione e governo di appellarsi alla pubblica utilità, passando sopra alla volontà di enti locali e cittadini”.

 

Martignoni ha inoltre dichiarato che i comuni non hanno intenzione di presentare ricorsi al Tar, “questa è una vicenda in cui ognuno dovrà assumersi le sue responsabilità. La regione è un ente a noi superiore, ha deciso di dare l’autorizzazione alla ricerca geotermica in un’area naturalistica di così grande valore, ed è giusto che ne risponda”.

 

Il Comitato difensori della Toscana ha invece fatto un ultimo, disperato tentativo per proteggere una zona unica dal punto di vista paesaggistico, un ricorso straordinario al presidente della Repubblica. Il Comitato ha inoltre accusato l’amministrazione comunale di Pomarance di “aver espresso parere favorevole al progetto”, in quanto, si legge nella delibera 992 del 19 ottobre 2015, “non risulta un’alterazione permanente dei luoghi”.

 

Oasi naturalistica Foresta di Berignone
I due pozzi per le esplorazioni geotermiche a 2.350 metri di profondità sorgeranno a meno di due chilometri dalla riserva naturale

 

Ancora una volta in Italia la natura viene messa in vendita, come fosse una merce, facendo finta che non sia una risorsa primaria e che, in fondo, possiamo fare  ameno di lei. Non è vero, non possiamo e non vogliamo privarci della nostra ricchezza ambientale e dobbiamo difenderla, anche da governanti poco lungimiranti.

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