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Materia instabile è il libro che racconta un viaggio lungo oltre un milione di passi, in Islanda. Realizzato da un giovane esploratore italiano che non vuole fermarsi.
Dopo un viaggio in Islanda lungo 30 giorni, oltre un milione di passi, 1.066.113 per la precisione, il bisogno di fermarsi a raccogliere le idee è primario. Mattia Vettorello, un giovane esploratore italiano, lo ha fatto realizzando un libro fotografico dal titolo Materia instabile. Un tentativo per spingere chiunque, anche viaggiatori alle prime armi, a mettersi alla prova, a uscire dalla comfort zone. Perché la vita è breve, perché le cose da vedere sono troppe.
La passione di Vettorello è cominciata grazie a un progetto, Frostscape, che è una dichiarazione d’amore per la natura, per la scoperta. A passo lento, come dice lui. “La figura dell’esploratore è cambiata. Se negli anni Ottanta Walter Bonatti, zaino in spalla, perseguiva l’ignoto, il viaggiatore di oggi si rapporta con un mondo già perfettamente mappato, ispezionato ed esaminato. Ma non per questo conosciuto”, scrive Vettorello nell’introduzione di Materia instabile. “Per poter dire di conoscere si dovrebbe poter riattribuire al viaggio una connotazione introspettiva e antropologica. Questo è l’obiettivo ultimo del progetto Frostscape”.
E l’Islanda era la metà obbligata da cui partire per incanalare l’adrenalina, là dove la materia è instabile vista l’intensa attività vulcanica sotterranea.
Il libro è acquistabile online e parte del ricavato andrà a finanziare la costruzione di scuole in Nepal andate distrutte dopo il terremoto del 2015, grazie al progetto Finale for Nepal. E proprio il piccolo paese asiatico sarà la prossima meta di Vettorello. Una scelta per andare a vedere come prosegue la vita a un anno esatto dal terribile terremoto. Per conoscere persone, raccogliere testimonianze e fotografare volti. Tutto, rigorosamente, a passo lento.
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