Matteo Thun & Partners vincitore del European hotel design award 2016

Lo studio di architettura Matteo Thun & Partners vince il premio di architettura European hotel design award (Ehda) per la sezione Adaptive re-use, premio Interior design per la suite dell’hotel, nonché quello per il miglior progetto europeo di hotel dell’anno. Lo studio ha trasformato un’isola artificiale, l’Isola delle Rose, in un resort di lusso innovativo creando aree verdi con una

Lo studio di architettura Matteo Thun & Partners vince il premio di architettura European hotel design award (Ehda) per la sezione Adaptive re-use, premio Interior design per la suite dell’hotel, nonché quello per il miglior progetto europeo di hotel dell’anno. Lo studio ha trasformato un’isola artificiale, l’Isola delle Rose, in un resort di lusso innovativo creando aree verdi con una vista spettacolare a 360 gradi sulla laguna di Venezia. L’attenzione al paesaggio lagunare si coniuga con scelte coerenti di materiali locali per conservare lo spirito autentico del luogo e con la consueta attenzione alla sostenibilità che caratterizza le architetture di Thun nella costruzione e nella gestione, sia per le soluzioni energetiche che nello smaltimento dei rifiuti.

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JW Marriott Venice Resort & Spa © Paolo Utimpergher

Il JW Marriott Venice e il landscape design

Il masterplan del progetto per il JW Marriot Venice ha riorganizzato l’isola in tre parti principali, ciascuna definita da aree verdi. L’area dell’ex-ospedale, datata 1936, è diventata un hotel di lusso, con 230 suite in stile veneziano contemporaneo, una spaziosa terrazza sul tetto, una piscina all’aperto e un ristorante panoramico. Adiacente un centro congressi e una residenza in mattoni in stile Liberty trasformata in un elegante villa con un giardino e una vista spettacolare di Venezia; alla base di questa, i giardini del vecchio ospedale completano e danno un valore aggiunto allo scenario dell’isola.

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La seconda cintura verde comprende vari padiglioni in mattoni, conservati secondo il principio “box in a box”, cioè della “scatola in una scatola”: l’edificio è costruito all’interno delle vecchie mura, al fine di proteggere il suo carattere storico, secondo le ultime direttive per la conservazione del patrimonio architettonico preesistente. Uffici, suite, centro benessere, e gli alloggi del personale si trovano in queste aree longitudinali. Al di là del giardino degli Ulivi se ne apre un’altro geometrico su un grande orto che serve i ristoranti del resort. Una terza cintura verde coltivata è utilizzata per la rigenerazione del suolo.

Sostenibilità a tre zeri

L’attenzione del progetto alla cosiddetta lagoonscape, quel mix magico di acqua, lentezza e silenzio che solo Venezia ha, ha portato a definire delle scelte coerenti di materiali localmente disponibili: mattoni e piastrelle, vetro, specchi e tessuti veneziani interpretati in chiave contemporanea. In questo luogo speciale, unico al mondo, il resort si rivolge a un turista del lusso, offrendo qualità che l’architetto definisce “lusso per sottrazione“: la posizione particolare, lontana dal rumore e dalla frenesia, offre infatti silenzio e, soprattutto, sobrietà, senza inutili sprechi.

“Questo progetto è un ‘villaggio a tre zeri’ – afferma Matteo Thun –, sia nella sua costruzione che nella successiva gestione: chilometro zero, zero CO2, zero rifiuti. Chilometro zero per la vicinanza di materiali da costruzione e competenze locali utilizzate; zero CO2 per la gestione dell’energia; zero rifiuti per la gestione del ciclo di vita prevista dei materiali nel processo di costruzione, di come costruire e come rimuoverli”.

Matteo Thun, maestro dell’architettura sostenibile

Oggi Thun è uno dei maestri di riferimento in tema di architettura sostenibile in campo internazionale. Thun ama le parole semplicità, essenzialità, sobrietà che definiscono con chiarezza il suo stile. È autore di progetti che hanno fatto scuola per l’uso dei materiali naturali locali che predilige, come pietra e legno, e per le soluzioni energetiche adottate. Il suo progetto per il Vigilius mountain resort a Lana, Bolzano, realizzato nel 2000, è uno dei primi esempi italiani di architettura sostenibile, oggiancora citato per l’ineguagliata bellezza delle soluzioni adottate.

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