Memoria organica per i computer del futuro

I prossimi elaboratori affideranno la loro memoria a piccole strutture che combinano metallo e materiali organici.

E’ forse troppo presto per dirlo, ma certo questa è una
delle direzioni in cui sta procedendo la ricerca. Se ne parla in
questi giorni, il 29 giugno a Shanghai in occasione della
conferenza internazionale di Scienza e tecnologia dei Metalli
Sintetici, nel corso della quale un gruppo di ricercatori
dell’Università di Los Angeles, guidati dal professor Yang
Yang, presenta un nuovo tipo di chip di memoria organico più
piccolo e meno costoso dei dispositivi attualmente in uso.

Il chip, che dovrebbe fornire prestazioni 3 milioni di volte
superiori rispetto ai componenti utilizzati attualmente, è
composto da una sottile lastrina di metallo inserita tra due
sfoglie di materiale organico, una combinazione che lo rende –
sostengono gli inventori, innovativo rispetto ai dispositivi
organici finora realizzati. Due elettrodi completano il
dispositivo, che si attiva al passaggio della corrente elettrica,
ma continua a funzionare anche quando questa viene sospesa.

“Le sperimentazioni finora effettuate” spiegano i ricercatori, “
dimostrano che il chip può rimanere attivo per giorni o
addirittura settimane, il che lo rende particolarmente adatto per
apparecchiature che devono conservare a lungo dati in memoria ma
non possono essere alimentate costantemente, mentre per cancellare
la memoria è rendere nuovamente disponibile il dispositivo
è sufficiente applicare un impulso elettrico di tensione
inversa”.

Queste caratteristiche, oltre alla leggerezza e alle piccole
dimensioni, rendono il chip – ribattezzato Dispositivo Organico
Bistabile- particolarmente utile per applicazioni pratiche in
macchine fotografiche digitali, personal computer e agende
elettroniche. I ricercatori stanno ora cercando di capire
esattamente il meccanismo che rende tanto efficace la combinazione
metallo/materiale organico, è stato osservato che il
dispositivo funziona solo con lamine metalliche di un determinato
spessore, e di individuare il metallo in grado di fornire le
migliori prestazioni.

Abigaille Barneschi

 

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