Cooperazione internazionale

Migranti, un corridoio umanitario Italia-Etiopia per 500 rifugiati

Circa 500 rifugiati dei campi profughi etiopi potranno arrivare in Italia in condizioni di sicurezza ed essere accolti nel nostro paese in maniera legale, dignitosa e organizzata. E’ l’opportunità offerta dal progetto di apertura di un corridoio umanitario tra l’Italia e l’Etiopia, sottoscritto ufficialmente dal ministero dell’Interno, dalla Farnesina, dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) e

Circa 500 rifugiati dei campi profughi etiopi potranno arrivare in Italia in condizioni di sicurezza ed essere accolti nel nostro paese in maniera legale, dignitosa e organizzata. E’ l’opportunità offerta dal progetto di apertura di un corridoio umanitario tra l’Italia e l’Etiopia, sottoscritto ufficialmente dal ministero dell’Interno, dalla Farnesina, dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) e dalla Comunità di Sant’Egidio.  I potenziali beneficiari della protezione internazionale saranno rigorosamente migranti riconosciuti come rifugiati dall’Unhcr, che si trovino in una condizione di vulnerabilità determinata dalla situazione personale, dall’età e dalle condizioni di salute e riconosciuti.  Il corridoio si applicherà a un massimo di 500 persone, in massima parte etiopi, eritrei, somali e sudsudanesi, fuggiti dai loro Paesi per i conflitti in corso e attualmente residenti nei campi profughi allestiti in Etiopia.

Accoglienza e integrazione

Secondo il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi “questo accordo risponde al desiderio di salvare vite umane dai viaggi della disperazione. Si tratta di un progetto che offre a chi fugge dalle guerre non solo la dovuta accoglienza ma anche un programma di integrazione. L’Europa, tentata dai muri come scorciatoia per risolvere i suoi problemi e troppe volte assente, guardi a questo modello di sinergia tra Stato e società civile replicabile anche in altri Paesi”.

Costi a carico della Chiesa tramite l’8 per mille

La Chiesa Italiana si farà interamente carico dei costi del progetto grazie ai fondi dell’8 per mille e, assicura il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, “attraverso le diocesi accompagnerà un adeguato processo di integrazione ed inclusione nella società italiana. Questo Protocollo consentirà un ingresso legale e sicuro a donne, uomini e bambini che vivono da anni nei campi profughi etiopi  in condizioni di grande precarietà materiale ed esistenziale”.

Siria campo profughi Unhcr
Un campo profughi allestito dall’Unhcr ©Fatih Aktas/Anadolu Agency/Getty Images

Secondo l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr), l’Etiopia oggi è il Paese che accoglie il maggior numero di rifugiati in Africa, più di 670.000 persone: un afflusso di dimensioni tanto ampie è stato determinato da una pluralità di motivi, da ultimo la guerra civile in Sud Sudan scoppiata nel dicembre 2013.

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