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Diminuisce il traffico, diminuisce l’inquinamento, aumentano i servizi di sharing e di trasporto pubblico. L’offerta milanese per la mobilità cittadina mostra risultati positivi.
Milano in controtendenza rispetto alle altre città italiane. Se a livello nazionale le immatricolazioni continuano a crescere, nel capoluogo lombardo sono scese di 15 mila unità. Lo riporta Antonio Cianciullo su Repubblica, citando i dati diffusi dall’Aci qualche giorno fa. In tre anni si è registrata una diminuzione del 5,2 per cento di immatricolazioni, calcolo che se esteso a dieci anni conta un riduzione di 50 mila unità. Con ripercussioni positive anche per quanto riguarda le emissioni nocive: “-38 per cento di polveri sottili nel 2014 rispetto al 2010”.
Complice la crisi economica, ma complice certamente la politica intrapresa per cambiare la mobilità cittadina, a partire dall’istituzione di Area C che solo nel primo anno di attività (Area C fu attivata nel gennaio 2012), ha visto una riduzione degli ingressi nella cerchia dei bastioni del 34 per cento rispetto all’anno precedente.
Parte integrante del parziale abbandono dell’auto è stato certamente il fiorire di servizi di condivisione dei mezzi di trasporto, dalla bici all’auto e, ultimo in ordine di apparizione, dello scooter. Lo sharing è offerto da aziende private o comunque da collaborazioni tra quest’ultime e Palazzo Marino. Interessanti sono gli esperimenti, come il noleggio di minicar elettriche o della condivisione “democratica”, che rende disponibili i mezzi con “sconti e tariffe agevolate in base alle loro esigenze”.
Politica confermata dall’assessore Pierfrancesco Maran in un’intervista rilasciata a LifeGate poco tempo fa: “Milano sta diventando sempre più un modello di città sostenibile. Penso che una buona amministrazione debba riuscire a bilanciare l’esigenza di ridurre il traffico e l’inquinamento con la possibilità di offrire ai cittadini modi alternativi all’auto privata per muoversi in città. Se da un lato cerchiamo di scoraggiare il loro utilizzo con l’Area C che ha portato ad una riduzione del traffico in centro del 30 per cento, dall’altro garantiamo ai milanesi la possibilità di muoversi agevolmente con auto e bici in condivisione. Il successo di questi servizi dimostra come i cittadini stiano cambiando abitudini”.
È l’integrazione dei diversi servizi, pubblici e privati, ad aver reso possibili questi risultati, certo con tutti i limiti del caso. Ma l’esempio di intermodalità del capoluogo lombardo pare funzionare e comunque seguire gli ottimi esempi presenti nel resto d’Europa.
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Considerando il fattore umano, ambientale ed economico, è stata stilata una classifica di 100 città in base alla sostenibilità dei loro trasporti. Premiata la mobilità sostenibile di Hong Kong, che compare al primo posto. E l’italia?
Il cambiamento parte dal confronto. L’intervista all’assessore alla Mobilità e all’Ambiente Marco Granelli che ha partecipato alla presentazione del primo osservatorio per una Milano sostenibile.
Il provvedimento è previsto nella legge di bilancio che sta per arrivare in parlamento: sarà possibile dedurre le spese per i trasporti pubblici.
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