Il brand del gruppo cinese Chery annuncia il debutto di modelli ibridi ed elettrici più compatti e accessibili. Mentre procede l’impegno sui progetti ambientali.
Oltre cento aziende espositrici, il lancio del Centro nazionale per la mobilità sostenibile, oltre trenta convegni: questi i protagonisti della prima edizione di Next Mobility Exhibition.
“Vogliamo dare vita in Italia ad un appuntamento internazionale che affronti il tema della mobilità in chiave allargata, organica e di sviluppo sostenibile. L’obiettivo sarà quello di creare nuove opportunità di incontro per contribuire a rilanciare a livello nazionale e internazionale la filiera italiana della mobilità”. Con queste premesse, Luca Palermo, amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano, ha presentato il progetto di Next Mobility Exhibition, una prima edizione che si è chiusa con un ottimo riscontro da parte di espositori e visitatori con 119 aziende espositrici, oltre trenta convegni, più di 200 relatori e 50 ore di formazione. Obiettivo? Toccare tutti i punti della ricca agenda del mondo della mobilità, dalla transizione energetica e digitale, alla rivoluzione della sharing mobilty fino alle nuove opportunità offerte dalla Mobility as a Service (MaaS).
Quello andato in scena nei tre giorni di Next Mobility Exhibition è stato un ricco palinsesto convegnistico, ideato e coordinato dal Comitato tecnico scientifico presieduto dal professor Pierluigi Coppola del Politecnico di Milano, e di cui ha fatto parte anche LifeGate, accanto alle associazioni internazionali del trasporto pubblico, alle istituzioni (presenti i ministeri delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, dello Sviluppo economico, della Transizione ecologica e del Turismo), il mondo della ricerca e diverse realtà associative attive nel mondo dei trasporti e della mobilità.
Fra le iniziative protagoniste di questa prima edizione, il Centro nazionale per la mobilità sostenibile, una realtà che unisce pubblico e privato, con oltre venti università, centri di ricerca, numerose imprese attive nell’ambito della mobilità e delle infrastrutture. Un’iniziativa nata con l’obiettivo di accompagnare la transizione green e digitale del comparto in un’ottica sostenibile, con il coinvolgimento di migliaia di ricercatori ed enti partner; il Centro avrà sede a Milano con altri 14 sedi sparse sul territorio.
A fare un giro fra i numerosi espositori di questa prima edizione di Next Mobility Exhibition, a balzare all’occhio sono state proprio le numerose proposte di bus urbani alimentati a idrogeno. Dall’accordo fra la Industria italiana autobus e la portoghese CaetanoBus per la produzione e la commercializzazione in Italia di bus urbani a idrogeno, ad H2.City, mezzo basato sulla tecnologia Toyota fuel cell, fino alle proposte a “zero emissioni” con i bus elettrici e ibridi proposti da diversi costruttori.
Iveco Bus ha annunciato nel polo di Torino un sito per la produzione di batterie per e-bus e nuove strategiche alleanze per sviluppare la guida autonoma, altro tema molto presidiato con numerose anteprime di navette per il trasporto collettivo “driverless”. Sempre più numerosi anche gli autobus elettrici e ibridi, accanto a quelli a metano e biogas, a testimonianza di un settore che sta – non senza criticità – andando verso un’offerta sempre più sostenibile, con veicoli in grado di garantire un forte abbattimento delle emissioni di ossido di azoto e di particolato, oltre che più silenziosi, ideali per ridurre l’inquinamento acustico che affligge le grandi città.
A Next Mobility Exhibition si è parlato molto anche di transizione ecologica e d ella necessità del nostro paese di una riorganizzazione sul piano infrastrutturale e di approvvigionamento energetico. Ne hanno discusso i principali attori energetici, da Eni ad A2A. Spazio anche ai biocarburanti di nuova generazione, nati dalla trasformazione di oli vegetali e biomasse di scarto destinati ad alimentare bus già omologati. Una svolta sostenibile che non si riguarda solo il trasporto pubblico locale, ma coinvolge anche le linee a lunga percorrenza e i viaggi turistici, che si arricchiscono di mezzi elettrici e dotati di pannelli solari per aumentarne l’autonomia, vero punto critico della transizione elettrica del trasporto collettivo.
Micromobilità e sharing hanno tenuto banco durante tutti i giorni della manifestazione, con soluzioni e proposte per rendere sempre più vivibili le città e un’area test in cui provare monopattini e biciclette. Fra gli incontri più seguiti, il convegno sulla micromobilità dal titolo “Il modello di città 15 minuti per uno spazio urbano più democratico”, moderato dal giornalista LifeGate Roberto Sposini e organizzato da Assosharing e Clickutility. Ricco il panel di relatori: Riccardo Capecchi, responsabile Viabilità ciclabile ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Matteo Tanzilli, Assosharing, Giovanni Dimopoli, myCicero, Tommaso Ferrari, assessore Transizione ecologica, ambiente, mobilità del comune di Verona, Andrea Giaretta, Dott, Luigi Licchelli, Share Now, Toni Purcaro, Dekra, Alessio Raccagna, Lime, Massimo Rovatti, Eni, e Valentino Sevino, Amat.
Tanti i temi affrontati, molti dei quali di grande attualità, specie nelle grandi città dove sharing e micro-mobilità sono più presenti: dal progressivo cambio di abitudini degli italiani verso una modalità condivisa della mobilità, alle recenti sperimentazioni affrontate dal comune di Verona, fino agli scenari sulla mobilità urbana del futuro, passando dal ruolo strategico del car-sharing (sempre più elettrico) in termini di riduzione del traffico, al concetto di smart city più sicura e vivibile dove auto, monopattini, scooter e biciclette possano convivere grazie a città sempre più inclusive, vivibili e sicure.
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