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Il 16 ottobre si è tenuta la presentazione del terzo Osservatorio Milano sostenibile di LifeGate. Abbiamo chiesto ad Andrea Farinet, presidente del Socialing Institute, se le nuove tecnologie possono essere messe al servizio della sostenibilità.
È impossibile riflettere sull’oggi – e sul domani – senza chiamare in causa la rivoluzione tecnologica in corso. Se pensiamo al fatto che fino agli anni Novanta internet era un esperimento relegato al mondo scientifico e militare, e fino a un decennio fa i social media nemmeno esistevano, appare evidente come il cambiamento proceda a ritmi sempre più veloci e si indirizzi verso esiti del tutto imprevedibili.
“Occorre fare una premessa”, chiarisce però Andrea Farinet, presidente del Socialing Institute e (da giugno) anche della Fondazione Pubblicità Progresso, intervenuto alla presentazione del terzo Osservatorio Milano sostenibile di LifeGate.
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“La digitalizzazione, intesa come il trasferimento su supporti digitali di ciò che tradizionalmente è reale o cartaceo, è iniziata più di vent’anni fa. La trasformazione digitale in corso invece è una cosa ben diversa”. E, assicura, ci può accompagnare verso un futuro positivo da diversi punti di vista. “L’Unione europea ha posto l’ambiente, la cultura e la scienza al centro dei suoi investimenti. Il digitale creerà una serie di opportunità innovative nella logica dell’economia circolare e della sostenibilità sociale e ambientale. Favorendo il monitoraggio, inoltre, permetterà di passare dalla sensibilità ai comportamenti virtuosi”.
Il 16 ottobre alla Triennale di Milano è stato presentato l’Osservatorio Milano sostenibile 2019, realizzato da LifeGate in collaborazione con Eumetra MR. Nata sulla scia dell’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, l’indagine fa un focus specifico sulla città di Milano, monitorando la conoscenza, l’atteggiamento e il comportamento dei cittadini nei confronti della sostenibilità. Interpellando un campione rappresentativo formato da 800 persone, emerge che i milanesi sono mediamente più informati e attenti rispetto ai loro connazionali. Nel complesso, il 75 per cento dei cittadini si sente coinvolto in prima persona nella sostenibilità.
Dopo la presentazione dei dati alla presenza del sindaco Beppe Sala, sul palco si sono alternati ospiti diversi tra loro per storia e competenze, ma accomunati dall’impegno concreto per l’ambiente e la società: Lisa Casali, manager di Pool Ambiente; Luca Morari, vice presidente Southern Europe di Ricola e amministratore delegato di Divita; Andrea Farinet, presidente del Socialing Institute; Stefano Virgilio, responsabile comunicazione di Opel Italia; Ambrogio Beccaria, navigatore oceanico; Filippo Gallizia, direttore generale di Geomagworld; Rossana Orlandi, gallerista; e infine i due artisti Helidon Xhixha e Giacomo “Jack” Braglia, creatori dell’opera “The twin bottles: message in a bottle”, esposta per l’occasione in Triennale Milano.
La ricerca è patrocinata da Commissione europea, ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia, Comune di Milano, Assolombarda e Confcommercio, ed è stata resa possibile dal contributo di Aimo Room, Collistar, Geomagworld, Gruppo Helsinn, Just Eat, Opel, Ricola, Visitas e Lavazza. Commentate i dati dell’Osservatorio con noi, con l’hashtag #MiSoste19.
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