Dal ministero alla questura: cosa succede agli attivisti di Extinction Rebellion

Da giorni Extinction Rebellion manifesta davanti al ministero della Transizione ecologica. Un attivista è stato trattenuto per ore in commissariato, ma non è la prima volta.

Prelevato e portato in commissariato, trattenuto per circa quattro ore, infine trasportato in questura per la fotosegnalazione: il tutto per essersi recato a portare la propria solidarietà a un piccolo gruppo di attivisti di Extinction Rebellion che ormai da una settimana, nell’ambito della campagna Ultima Generazione, organizza dei sit-in di protesta non autorizzati davanti alla sede del ministero della Transizione ecologica (Mite) a Roma.

Le proteste di Extinction Rebellion

“Ero andato a portare la mia solidarietà ai ragazzi di Extinction Rebellion, che da sette giorni sono in sciopero della fame per chiedere un incontro al ministro Cingolani. E che insieme all’associazione A Sud stanno portando avanti l’azione legale contro il governo per inazione climatica. Volevo solo leggere un testo, ma appena ho preso il telefono e ho iniziato a parlare, sono stato prelevato e messo nella macchina. Non stavo facendo nulla di grave”.

È la sorte toccata lunedì 14 febbraio a Valerio Bonanni, detto Gatto, artista e attivista, recentemente candidato al consiglio comunale con la lista Roma Futura a sostegno del sindaco eletto Roberto Gualtieri, autore di spettacoli di “ecologia integrale” come Altri Mondi Bike Tour e Siamo Moltitudini.

La vicenda della vernice al ministero 

Le forze dell’ordine presenti sul posto, spiega Valerio Gatto Bonanni, “fino a quel momento ci avevano sottolineato che i ragazzi di Extinction Rebellion avrebbero dovuto scusarsi per aver imbrattato di vernice i muri del Mite (un episodio avvenuto lo scorso 2 febbraio, quando alcuni attivisti si erano introdotti nei locali del ministero proprio nel tentativo di incontrare Cingolani, ndr), e che solo così avrebbero potuto qualche chance di incontrare Cingolani”.

‼️QUESTO È UN ABUSO DI POTERE‼️ Anche ieri le Forze dell'Ordine hanno portato in commissariato i cittadini e le cittadine di #ultimagenerazione presenti al presidio in Piazza di Spagna. Una ragazza, Francesca, si è unita alla campagna per supportarci, decidendo di essere portata via insieme agli/alle altr*. Sgomberare un presidio pacifico e portare in commissariato i/le cittadin* senza un motivo è la chiara rappresentazione di un abuso di potere da parte degli agenti. Non ci fermeremo, oggi saremo a Piazza del Popolo alle 11:00, vi aspettiamo!Grazie Bobomatto per il video🙏

Posted by Ultima Generazione on Sunday, February 13, 2022

Una posizione sulla quale si è espresso anche il senatore Gregorio De Falco su Pressenza, la testata internazionale che si occupa di non violenza e diritti civili: “Un ministro della Repubblica che condiziona l’ascolto delle posizioni di una formazione sociale, pretendendo le loro scuse per i danni provocati al ministero, sbaglia ruolo: si erge a paternalistico giudice morale e denuncia una pretesa superiorità, anticamera dell’autoritarismo”. Proprio in seguito a quell’episodio, domenica 4 febbraio i manifestanti erano stati prelevati direttamente nel bed and breakfest nei pressi della stazione Termini dove alloggiavano e trattenuti in questura per diverse ore.

Più o meno come successo a Gatto, che racconta dettagli che rimandano ad alcuni film polizieschi: “Sono stato portato prima al commissariato in una stanza brutta, coi vetri rotti, fredda e sporca, poi mi hanno ricongiunto con gli altri ragazzi che nel frattempo erano stati anche loro prelevati. Infine, mi hanno portato in auto in una questura dall’altra parte di Roma, correndo a 120 chilometri orari con i lampeggianti accesi, per fare la fotosegnalazione”.

Un trattamento psicologicamente “molto pesante: diciamo che per fortuna io l’ho presa a ridere, perché uscire con la rabbia sarebbe stato peggio, la rabbia mi fa male”. Lo stesso trattamento spetta più o meno ogni giorno ai ragazzi di Extinction Rebellion, che da una settimana a questa parte vengono quotidianamente sgomberati a metà dei propri sit-in in attesa di essere ricevuti dal ministro Cingolani.

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