
Camminare tra le montagne più belle del mondo e scoprire passo passo opere di land art che dialogano e impreziosiscono il territorio. In val Badia, è Smach.
Le migliori esposizioni e mostre d’arte del 2018 in Italia e non solo. Gli eventi del calendario artistico per un anno all’insegna del bello. Perché l’arte, diceva Charles Baudelaire, “è la creazione di una magia suggestiva”.
In viaggio per l’Italia, con qualche deviazione all’estero, alla ricerca del bello, di ciò che fa sognare alcuni, emozionare altri: ecco le migliori mostre d’arte del 2018, secondo noi. Una lista in divenire delle prime mostre da non perdere nei musei e nelle sale espositive a caccia di tutto ciò che consideriamo arte. Un anno di scoperte e meraviglie.
Dopo l’enorme successo del debutto di qualche mese fa al Victoria and Albert museum di Londra, che ha visto la partecipazione di più di 400mila persone, la mostra The Pink Floyd exhibition. Their mortal remains si sposta al Macro di Roma per la prima tappa internazionale. Si tratta di un viaggio audiovisivo nei 50 anni di carriera di uno dei più leggendari gruppi rock di sempre e offre una visione inedita ed esclusiva del mondo dei Pink Floyd. Il percorso espositivo che guida il visitatore seguendo un ordine cronologico è sempre accompagnato dalla musica e dalle voci dei membri passati e presenti del gruppo, tra cui Syd Barrett, Roger Waters, Richard Wright, Nick Mason e David Gilmour. Il momento culminante è la performance zone, in cui i visitatori entrano in uno spazio audiovisivo immersivo che comprende la ricreazione dell’ultimo concerto dei quattro membri della band al Live 8 del 2005 con il brano Comfortably numb, oltre al video – un’esclusiva della mostra romana – di One of these days tratto dalla storica esibizione del gruppo a Pompei.
La prossima attesissima mostra dedicata a un vero e proprio nume tutelare della pittura planetaria quale Raffaello Sanzio (1483-1520), Raffaello e l’eco del mito, avrà luogo nelle sale della Galleria d’arte moderna e contemporanea (Gamec) di Bergamo dal 27 gennaio al 6 maggio. L’impulso iniziale all’appuntamento è stato offerto da un significativo dipinto giovanile custodito dall’Accademia Carrara, promotrice dell’evento, ovvero il “San Sebastiano”, datato intorno al 1501-1502. La tela infatti rappresenta una precoce ma già eloquente testimonianza di quei tratti tipici da cui germoglierà il mito artistico di Raffaello, ovvero la sintesi di compostezza e vitalità, equilibrio e naturalezza, classicismo antico e modernità rinascimentale, rigorosa architettura dell’insieme e minuziosa cura dei dettagli. Si preannuncia come una mostra fondamentale dove verranno esposte oltre 60 opere e per l’occasione è stato progettato anche un sito denominato Raffaellesco.
Forse una delle mostre più attese del 2018. Oltre 100 opere di Frida Kahlo a Milano racconteranno al Mudec, il Museo delle culture, il suo rapporto con la natura e la sua terra, il Messico. Il ritratto di un’artista che è diventata un mito. Un’esposizione sorprendente perché porrà finalmente l’attenzione sull’opera di Kahlo e non sulla sua vita che ne ha spesso offuscato la produzione pittorica. Frida Kahlo. Oltre il mito non a caso è il titolo della mostra che riunirà in un’unica sede espositiva per la prima volta in Italia e dopo quindici anni dall’ultima volta in assoluto tutte le opere (disegni, tele e scatti fotografici) provenienti dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha Gelman collection, le due più importanti e ampie collezioni dei suoi quadri al mondo. Da segnalare anche la partecipazione di autorevoli musei internazionali (tra i quali il Phoenix art museum, il Madison museum of contemporary art e la Buffalo Albright-Knox art gallery) che presteranno alcuni dei capolavori dell’artista messicana mai visti nel nostro paese.
Forse uno dei periodi artistici tra i meno esplorati a Palazzo Strozzi di Firenze diventa una mostra: uno straordinario viaggio tra arte, politica e società attraverso opere di artisti come Renato Guttuso, Lucio Fontana, Alberto Burri, Mario Schifano, Mario Merz e Michelangelo Pistoletto. Lo scopo è raccontare e riflettere sui contrasti, le trasformazioni e le nuove tendenze artistiche in Italia tra la fine del secondo conflitto mondiale e gli anni della contestazione. Dall’antagonismo tra Realismo e Astrazione nel dopoguerra al trionfo dell’Informale negli anni Cinquanta, fino alla Pop art e all’Arte povera e concettuale negli anni Sessanta.
Si sa ancora poco ma è certo che si appresta a essere una mostra imperdibile. Venezia, città d’origine di Tintoretto, ospiterà la prima tappa di un importante evento espositivo dedicato all’artista rinascimentale nel 500esimo anniversario della sua nascita. Esposte per l’occasione nelle due sedi lagunari opere custodite all’interno di collezioni private e museali fra cui quelle della National gallery di Londra, del Louvre di Parigi, del Kunsthistorisches museum di Vienna e del Prado di Madrid. Un viaggio nell’arte del pittore che condurrà il visitatore dagli esordi sino all’ultima fase creativa di Tintoretto, a cui la sua città d’origine non dedicava una mostra dal 1937. Le due sedi sono state pensate per due filoni differenti: i quadri degli anni della formazione e delle prove giovanili saranno esposti alle Gallerie dell’Accademia, disegni e dipinti autografi costituiranno invece il cuore pulsante del focus allestito a Palazzo Ducale.
Mitologia e bestialità sono i temi predominanti di questa mostra evento di opere di Pablo Picasso a Milano a Palazzo Reale. Infatti tra i suoi riferimenti ricorrenti c’è spesso la stranezza di esseri ibridi (fauni, centauri e minotauri) intimamente lacerati tra l’umanità e l’animalità, il bene e il male, la vita e la morte. E si incontrano anche la violenza della guerra con quella della corrida, la fantasia sfrenata e l’erotismo. La mostra si compone di cinque sezioni con circa 350 opere fra i più grandi capolavori del Museo Picasso di Barcellona, comparati a importanti pezzi d’antiquariato e a opere che si rifanno ai canoni della bellezza classica. Le regali sale del palazzo renderanno l’esposizione ancora più suggestiva. Un appuntamento molto atteso dagli appassionati dell’artista.
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In coincidenza con il centenario della morte di Edgar Degas, la mostra alla National gallery di Londra, la capitale britannica, offre la rara opportunità di vedere dipinti, pastelli e disegni provenienti da una delle più grandi collezioni di opere del pittore impressionista francese: la Collezione Burrell di Glasgow, in Scozia. Per la prima volta dal momento dell’acquisto verrà mostrato fuori dalla Scozia un nucleo di venti pastelli, il materiale che l’artista ha sempre preferito alla vernice a olio per le sue raffigurazioni della vita moderna parigina. Se si soggiorna nella capitale britannica questo museo è uno degli imperdibili, e questa esposizione è una chicca per gli amanti dell’impressionista.
Il 2018 è un anno importante per Vienna, capitale austriaca: si festeggia infatti il Modernismo e in particolare quattro tra i suoi maggiori esponenti, scomparsi tutti nello stesso anno, il 1918. I pittori Gustav Klimt ed Egon Schiele, l’architetto Otto Wagner e il poliedrico Koloman Moser influenzarono in modo decisivo la città a cavallo tra Ottocento e Novecento. Per commemorarli sono state allestite numerose rassegne e manifestazioni in luoghi pubblici e privati, lunghissima la lista, per conoscerle tutte consultate il sito allestito per l’occasione. Come imperdibile segnatevi Stairway to Klimt al Kunsthistorisches museum Wien (museo di storia dell’arte) dal 13 febbraio al 2 settembre 2018: si costruirà il “ponte di Klimt” nell’atrio del museo e a un’altezza di 12 metri si potrà ammirare da vicino il ciclo di 13 dipinti realizzati dall’artista tra le colonne e le arcate. Questi pennacchi e intercolumni fanno parte delle sue opere più significative del primo periodo.
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