Mountains by Magnum photographers, al Forte di Bard la conquista della montagna negli scatti dei grandi autori

La montagna vista attraverso l’obiettivo dei grandi fotografi dell’agenzia Magnum: nella suggestiva location in Valle d’Aosta una mostra imperdibile per chi ama le vette.

La magnificenza e la bellezza delle montagne, ma anche la loro conquista e i pericoli che nascondono: nella mostra Mountains by Magnum photographers c’è tutto questo. 130 scatti che ripercorrono in ordine cronologico la “scoperta” della montagna in fotografia attraverso l’occhio dei grandi autori dell’agenzia Magnum photos, forse la più conosciuta al mondo. Tutto nella cornice suggestiva del Forte di Bard in Valle D’Aosta fino al 6 gennaio 2020.

Al Forte di Bard le montagne nella storia della fotografia

In Mountains by Magnum photographers a volte sono le protagoniste, altre sono “solo” uno splendido scenario. Comunque sia, le montagne sono fotografate da sempre e, ancor prima dell’avvento dello “scatto”, venivano dipinte e questa mostra ce lo racconta. Nell’ottocentesco Forte di Bard – che dalle vette non è poi così lontano – si ha l’opportunità di fare un percorso nel tempo: quello dell’arte della fotografia, e della percezione dell’ambiente montano. Dai pionieri della fotografia di montagna, come Werner Bischof, alpinista lui stesso, a Robert Capa, George Rodger, passando per Inge Morath Herbert List per arrivare ai nostri giorni con Ferdinando Scianna, Martin Parr, Steve McCurry. Molti grandissimi nomi perché grandissima era l’agenzia che li riuniva tutti, fondata nel 1947 proprio da alcuni di loro.

Bard Aosta
Zermatt, Switzerland, 1950 ©Robert Capa/International Center of Photography-Magnum Photos

Un excursus che vede un fondamentale cambiamento durante il Diciannovesimo secolo, con lo sviluppo dell’alpinismo. Da qui in poi infatti i fotografi hanno iniziato a fornire emozioni vertiginose grazie ai primi documenti sulla conquista delle vette fino ad allora inesplorate. Le fotografie non erano solo semplici prove del successo di un’ascensione – erano anche un modo per viaggiare attraverso le immagini. Le prime spedizioni fotografiche sulle Alpi iniziarono negli anni Cinquanta del Diciannovesimo secolo e furono vere prodezze di sforzo fisico: i fotografi alpinisti erano aiutati da portatori che trasportavano la loro attrezzatura ingombrante e delicata. Le loro immagini stupirono il pubblico che non aveva mai visto le cime delle montagne da così vicino e con così tanti dettagli. Le foto mostravano un mondo nuovo, inesplorato e ancora intatto, promettendo viaggi in territori vergini che evocavano le origini del mondo. Gli archivi Magnum, aperti per l’occasione, hanno custodito circa 180 anni di immagini di montagna pronte a stupire.

Tra le foto da non perdere una sezione dedicata a un importante progetto su commissione dedicato al territorio della Valle d’Aosta, firmato da Paolo Pellegrin, fotografo di fama internazionale e, tra altri prestigiosissimi riconoscimenti, vincitore di dieci World press photo award, frutto di un servizio realizzato nella primavera scorsa.

La mostra è aperta sino al 6 gennaio 2020 – sino al 15 settembre 2019 tutti i giorni – dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19. Il biglietto costa 10 euro.

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Mountains
Switzerland, 1940 ©Werner Bischof/Magnum Photos

Un’altra mostra, Magnum’s first a Milano

Fino al 6 ottobre al Museo diocesano di Milano c’è un’altra mostra da non perdere che ha come protagonista l’agenzia Magnum: la storia è davvero curiosa. Gesicht der Zeit (Il volto del tempo) venne presentata tra il giugno 1955 e il febbraio 1956 in cinque città austriache ed è la prima mostra indipendente organizzata dal gruppo Magnum. Se ne era persa completamente la memoria sino al 2006, quando nella cantina dell’Istituto Francese di Innsbruck vennero ritrovate due vecchie casse, contenenti i pannelli colorati della mostra su cui erano montate 83 fotografie in bianco e nero di alcuni fotografi dell’agenzia, insieme al testo di presentazione, ai cartellini con i nomi dei fotografi, alla locandina originale e alle istruzioni dattiloscritte per il montaggio della mostra stessa.

Una scoperta incredibile e meravigliosa. Le fotografie, restaurate e ripulite, sono state riproposte nel loro allestimento originale e dal 2006 hanno girato molte città, giungendo ora a Milano. È l’occasione per ammirare otto grandi artisti –  in alcuni dei loro scatti più iconici e rappresentativi. Una bella mostra davvero, che espone anche alcuni documenti non fotografici che hanno il potere di riportarci a quei giorni, forse con un po’ di nostalgia per il vecchio modo di “scattare”. Tra gli autori forse meno noti al grande pubblico ma eccezionali vi segnaliamo Marc Riboud ed Erich Lessing.

Il biglietto per la mostra costa 10 euro, per gli orari estivi consultare il sito del museo.

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