Navigare sostenibile con Verde come Vela

Nonostante la barca a vela sia per definizione un mezzo ecologico, con i giusti accorgimenti e senza rinunce, è possibile renderla un mezzo ancora più virtuoso abbassandone ulteriormente l’impatto ambientale. C’è chi l’ha già fatto.

I risultati ottenuti dal Class 40 Mowgli di Marco Nannini alla regata d’altura 151 Miglia ce lo dimostrano: al suo esordio agonistico come portacolori del progetto Verde come Vela, iniziativa delle rete d’impresa Boat Ecology per mostrare e dimostrare il vivere sostenibile, il mezzo si piazza al primo posto per la sostenibilità ambientale.

 

La competizione, ideata da Roberto La Corte e organizzata dallo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa e dallo Yacht Club Punta Ala, consiste in una lunga navigazione attraverso l’arcipelago toscano fino allo scoglio della Giraglia, davanti a Capo Corso. Dopo 151 miglia nominali di mare, percorse in 36 ore, la barca ha prodotto più dell’energia necessaria al funzionamento dei sistemi di bordo (strumenti, impianti e autopilota) grazie al mix di fotovoltaico e idrogeneratore: 198 Ampere/h prodotti contro 195 Ampere/h di fabbisogno. Un rapporto di produzione/consumo del 102% ottenuto grazie a 21 ore di irraggiamento totale sui tre pannelli fotovoltaici installati a bordo (uno a dritta, uno a sinistra e uno sulla tuga); e sei ore di funzionamento dell’idrogeneratore.

 

Dal particolare al generale, il passo è breve: Il Class 40 di Verde come Vela può essere considerato la barca “media” per produzione e fabbisogno di energia; se si ipotizza che tutti i 135 partecipanti alla regata avessero adottato le stesse tecnologie eco, il risparmio di gasolio durante la 151 Miglia sarebbe stato di una tonnellata, pari al combustibile fossile utilizzato per accumulare energia nelle batterie di bordo.

 

È proprio l’organizzatore della regata, Roberto La Corte, che pone l’attenzione sulla sostenibilità e punta su eventi come la 151 Miglia per diffondere la cultura ambientale. “Durante le regate d’altura è fondamentale saper gestire le risorse. Così come imparare a gestire i rifiuti prodotti a bordo. Noi velisti lo sappiamo e dobbiamo farlo sapere. Uno scambio di idee tra Verde come vela, Boat Ecology e 151 Miglia è già previsto per la prossima edizione della regata. Vogliamo promuovere la cultura della sostenibilità: per migliorare l’integrazione e l’armonia tra i velisti, ma più in generale tra le persone e l’ambiente. Si fa qualcosa di buono e si sta anche meglio”, ha dichiarato La Corte.

 

Se 36 ore di mare per 135 barche a vela in regata significano una tonnellata di gasolio, quali sarebbero i vantaggi ambientali se anche tutte le altre barche che quest’estate solcheranno il Mediterraneo, consumando molta più energia rispetto a quanto succede in una regata, fossero imbarcazioni green? Lo racconterà Verde come Vela nel suo viaggio lungo il Tirreno per mostrare il vivere sostenibile.

 

Un diario di bordo e un blog vi aggiorneranno sul sito di Verde come Vela

 

Foto in evidenza © Fabio Taccola

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