All’1:30 circa (ora locale) del 26 marzo, una nave mercantile ha urtato il ponte Francis Scott Key di Baltimora, facendolo crollare.
Il 25 marzo si festeggia l’abolizione della schiavitù, per non dimenticare
Il rischio maggiore oggi è la perdita della memoria che rischia di cancellare un passato oscuro. Per tenere vivo il ricordo il 25 marzo si festeggia l’abolizione della schiavitù.
Ci sono macchie che rimangono indelebili nella storia di una civiltà. La tratta di schiavi attraverso l’oceano Atlantico è una di queste ed è una ferita che non va dimenticata, bisogna tenere la cicatrice bene esposta affinché simili tragedie non si ripetano più. Per oltre 400 anni più di 15 milioni di uomini, donne e bambini sono stati vittime del commercio di schiavi, uno dei capitoli più bui della storia umana.
Il 25 marzo le Nazioni Unite hanno deciso di onorare la memoria delle vittime istituendo la Giornata internazionale di commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione.
Lo scopo della ricorrenza è quello di ricordare coloro che sono stati privati della libertà e che si sono battuti per l’abolizione della schiavitù. La giornata serve anche da monito e per mettere in guardia dai pericoli del razzismo e dell’intolleranza che tutt’oggi ammorbano la nostra società. Sebbene la schiavitù sia stata abolita, il commercio di esseri umani non è stato debellato
Per far sì la memoria non venga offuscata sarà eretto un monumento permanente per le vittime della schiavitù e della tratta transatlantica degli schiavi che sarà costruito presso la sede centrale delle Nazioni Unite a New York. L’opera che sarà esposta è L’arca del ritorno di Rodney Leon, un architetto americano di origine haitiana. Il progetto è stato selezionato attraverso un concorso internazionale indetto nel settembre del 2013.
Il tema della commemorazione di quest’anno, La vittoria sulla schiavitù: Haiti e oltre rende omaggio alla lotta contro la schiavitù nelle nazioni di tutto il mondo, dedicando particolare attenzione ad Haiti. Lo stato caraibico è stato il primo a dichiarare la propria indipendenza grazie alla ribellione degli schiavi sotto la guida di Toussaint Louverture.
Quest’anno Haiti festeggia i 210 anni di indipendenza dalla Francia, dichiarata il primo gennaio del 1804. Nel 2014 ricorre anche il ventesimo anniversario del progetto Slave route dell’Unesco, nato nel 1994 in Benin, uno dei maggiori centri d’imbarco degli schiavi, con l’obiettivo di rompere l’indifferenza che circonda il commercio degli esseri umani.
In tutto il pianeta sono state organizzate attività commemorative e il ricordo sarà affidato a cerimonie, eventi culturali, dibattiti, mostre e rassegne cinematografiche.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Oltre 300 milioni di persone hanno accolto il Nawruz, il Capodanno persiano che celebra la primavera con balli, canti, cibo e riti spettacolari.
Per la prima volta il World happiness report scorpora i risultati per età. Svelando come, negli Stati Uniti e non solo, i giovani siano sempre meno felici.
Era scontato, ora è anche ufficiale. La corsa alla Casa Bianca sarà un remake del 2020. Biden contro Trump è una storia che si rinnova e continua a spaccare l’elettorato, nonostante i dubbi sull’età dei leader.
Per i prossimi 30 giorni, i musulmani che osservano il Ramadan digiuneranno dall’alba al tramonto. Ma l’attenzione dei fedeli sarà su Gaza.
I naufraghi erano bloccati sulla piattaforma tunisina per l’estrazione di gas Miskar, che ha permesso alla nave di Emergency avvicinarsi salvo poi negarle il permesso di compiere i soccorsi.
Dopo 7 anni l’accusa chiede l’archiviazione per gli attivisti di Jugend Rettet, Save the Children e Msf e il dissequestro della Iuventa. Ma ormai è tardi.
Lunedì circa 900 mezzi agricoli hanno invaso il quartiere europeo. Come successo a inizio febbraio, la protesta dei trattori chiede all’Unione europea di fare un passo indietro sulle politiche agricole che colpirebbero la categoria.
Alle elezioni europee del 2024 gli studenti fuorisede potranno votare senza dover affrontare lunghi viaggi. Una misura sperimentale, con alcuni limiti.