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È possibile raccontare un contesto naturale come un lago senza mostrarlo? A quanto pare sì, lo dimostra il documentario “Oltre il lago – La biodiversità del Lario”.
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”, diceva Marcel Proust, scrittore francese. È questa la filosofia su cui si basa il documentario Oltre il lago – La biodiversità del Lario, che ci mostra il lago di Como sotto una nuova luce. È un viaggio che ci porta lontano dagli yacht scintillanti, dai ristoranti alla moda, dalle ville con piscina e dai turisti che scattano selfie con cellulari costosi. Al contrario, quello dove arriviamo è un luogo incontaminato, semplice quanto fatato, dove la vita procede silenziosa e i colori si mescolano in una tavolozza di rocce, prati color smeraldo e acque cristalline.
Il documentario è una produzione Emotional view e dura sei minuti, ma per girarlo ci sono voluti quattro anni e tanta costanza. L’idea è quella di mostrare come “un solo fazzoletto di terra possa ospitare un ambiente unico al mondo”: il territorio intorno al lago di Como è protagonista in tutte le sue sfaccettature, dall’oscurità delle grotte che ospitano forme di vita lontano dalla vista degli esseri umani al bagliore del cielo azzurro che si staglia sopra le montagne, popolate da stambecchi e portatrici di tradizioni millenarie. L’acqua, naturalmente, è una presenza costante che scivola tra le valli assumendo forme sempre diverse.
Oltre il lago – La biodiversità del Lario è uscito negli stessi giorni in cui gli scienziati hanno battezzato una nuova specie di insetto in onore dell’attore Leonardo DiCaprio, per “sottolineare che anche la più piccola creatura è importante, come nel caso di questo piccolo scarabeo che nessuno prima conosceva”. Anche Andrea Bonfanti, il regista della pellicola sul lago di Como, ha l’obiettivo di dimostrare come “ogni angolo vivo sia un’eredità da tutelare”, e come ogni essere vivente sia prezioso e irripetibile: è un vero e proprio inno alla vita.
Il Lario ha da offrirci specie uniche e paesaggi mozzafiato, non dobbiamo dimenticarcene, ma al contrario impegnarci per salvaguardarlo – ricordiamo che a ottobre sono bruciati più di 400 ettari di foresta nelle montagne intorno a Como.
“Noi siamo convinti che la vera ricchezza del nostro territorio sia ancora da scoprire e da ricercare nella grande varietà di forme di vita ed ecosistemi che ci circondano”: il progetto di Emotional view non finisce qui, infatti. Entro la fine del 2018, si punta a realizzare una piattaforma sui principali social network che continui quanto iniziato dal documentario, descrivendo in particolare la vita subacquea, le Grigne (il massiccio montuoso in provincia di Lecco) e la storia geologica della regione. Per Bonfanti il lago è “un rifugio dal grigio della metropoli”. In fin dei conti, anche per i turisti e per chi non rinuncia alla vita mondana, lo è. I suoi colori sono in grado di alleggerire il cuore, la brezza ci accarezza dolcemente allontanando i pensieri, le montagne ci stringono nel loro abbraccio rassicurante e il brulicare di organismi che palpita intorno a noi ci fa sentire più vivi che mai.
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