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In un’intervista al quotidiano online Linkiesta, il già ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura, a lungo presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, ha inquadrato in modo inusuale e innovativo l’insorgere del fenomeno ‘Movimento 5 Stelle’ in Italia. “È il più grande movimento verde del mondo” ha esordito come prima cosa Pecoraro Scanio nell’intervista a Niccolò Valentini.
In un’intervista al quotidiano online Linkiesta, il già ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura, a lungo presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, ha inquadrato in modo inusuale e innovativo l’insorgere del fenomeno ‘Movimento 5 Stelle’ in Italia.
“È il più grande movimento verde del mondo” ha esordito come prima cosa Pecoraro Scanio nell’intervista a Niccolò Valentini. Nella sua recente storia, il movimento animato da Beppe Grillo è stato di volta in volta accostato al populismo, al qualunquismo, perfino al settarismo. Ora però, nell’imminenza di una nuova, probabile storica affermazione nella tornata delle elezioni europee, con maggiore attenzione Pecoraro vi ravvisa elementi comuni all’ispirazione originale dei Verdi.
“Sono consapevole che molti voti del M5S non nascono da una coscienza verde ma dalla rabbia verso un’intera classe politica – continua Pecoraro Scanio – ma credo che dobbiamo essere grati a Grillo se quest’onda di protesta non prende la via della destra della Le Pen o del nuclearista iper liberista e nazionalista Farage, ma sta convergendo su una lista che vuole un’Europa a rifiuti zero, no Ogm e ad energia rinnovabile”.
Tutte tematiche che in effetti in Parlamento sono sempre state presidiate dai Verdi, prima dei ribaltoni del 2008 e della campagne diffamatorie rivolte contro le loro politiche, orchestrate dalle lobby delle ecoballe. Ma ora, conclude Pecoraro Scanio, “sono contento che dopo essersi sbarazzati di noi Verdi oggi si trovino in Parlamento 150 parlamentari ancora più rigidi contro inquinatori, cementificatori e speculatori di vario genere”.
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